Dopo aver ospitato Ken Follett la settimana scorsa, Fabio Fazio accoglie nello studio di Che tempo che fa un altro scrittore internazionale, Dan Brown, in questo caso per presentare il suo primo libro illustrato per bambini dal titolo La sinfonia degli animali. Ad aver curato il lavoro insieme a lui, l’illustratrice e grafica ungherese Susan Batori, oltre alla ‘sorpresa’ della Zagreb Philharmonic Orchestra, che ha resto la lettura un’esperienza multisensoriale curando l’esecuzione dei brani da lui stesso composti. Si tratta infatti della sua prima opera musicale, che sfrutta la realtà aumentata resa accessibile a tutti tramite un’app per smartphone. Le musiche che accompagnano la narrazione sono state raggruppate nell’album Wild Symphony che gli autori porteranno in tour nel 2021. La première inaugurale si è già tenuta il 9 ottobre scorso a Zagabria.
La scienza smentisce Dan Brown: “Un falso mito”
Nel frattempo, in questi giorni, è stata ufficialmente smentita un’altra delle ipotesi avanzate da Dan Brown all’interno dei suoi bestseller del passato con protagonista il dottor Robert Langton (primo fra tutti, il controverso Codice da Vinci). Gli studiosi hanno dichiarato che – contrariamente a quanto Brown sosteneva nei suoi romanzi – “non c’è mai stata un’opera perduta di Leonardo da Vinci” relativamente alla battaglia di Anghiari, e questo per il semplice fatto che i materiali preparatori si rovinarono e non venne mai dipinta. Nelle dichiarazioni riportate da Fanpage.it, gli esperti illustrano la dinamica di un clamoroso fraintendimento: “In pratica ci si è accaniti per decenni ad andare a caccia di un fantasma anche in base all’idea, colpa di un libro di Dan Brown, secondo cui la frase ‘Chi cerca trova’, vergata da Vasari in uno stendardo del suo affresco sulla Vittoria di Cosimo I a Marciano in Val di Chiana, fosse una sorta di gioco ad enigma, un indizio a rintracciare nella parete sottostante il capolavoro perduto di Leonardo. Questa idea si è rivelata totalmente infondata: la frase infatti non ha nulla a che fare con Leonardo, ma è uno sfottò molto pesante, fatto da Vasari per conto di Cosimo, nei confronti dei fuoriusciti, i suoi avversari, come una replica al motto ‘Libertà vo cercando’: una ricerca vana, perché, questo il messaggio, i Medici non se ne sarebbero mai andati. Cioè: ‘hai cercato la libertà, ecco, l’hai trovata’. Come possiamo vedere, l’ignoranza storiografica genera mostri”.
La Battaglia di Anghiari non è mai esistita
L’esito dei lavori sul dipinto fantasma, una delle ‘ossessioni’ di Dan Brown, è stato reso noto agli Uffizi di Firenze nel corso della presentazione del volume La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all’apparato decorativo curato da Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini. “La forza della ricerca storica è di creare nuove domande, che ovviamente siano basate su una rigorosa lettura dei dati, sia nuovi che già acquisiti”, hanno dichiarato, “e la nostra conclusione è stata che Leonardo non abbia mai dipinto la battaglia sul muro della sala dove per tanto tempo è stata cercata”.