Dana Saber, la madre adottiva racconta come è arrivata in Italia

Dana Saber, il cui vero nome Dounia Rouhani, è senza dubbio uno dei concorrenti più controversi di questa edizione del Grande Fratello Vip 2022. La modella italo-marocchina dietro al suo carattere duro, nasconde un passato molto difficile che l’ha segnata in modo inevitabile.

È stata la madre affidataria di Dana Saber, Katica Linza, a raccontare attraverso le pagine di DiPiù TV: “Era un vero bon bon, i suoi occhi tristi mi conquistarono. Ci guardammo e fu amore a prima vista. Pensai di chiederne l’affido: parlai con i responsabili della comunità, mi resi subito disponibile a ospitarla in casa mia. Lei inizialmente si mostrò diffidente. Pensava che non potessero esistere persone disposte a volerle bene. Ma poi accettò e lei e mia figlia Jennifer decisero di dividere la stessa cameretta. Diventarono come sorelle. Non era mai entrata in una gelateria o pizzeria. Provvedemmo a farle fare tutte le esperienze possibili. Gite, musei: tutto quello che si poteva”. 

Dana Saber, chi è la sua mamma naturale e il suo terribile passato

Dana Saber, proprio nella Casa del Grande Fratello Vip, ha fatto cenno anche alla sua madre naturale. Come riporta Blogtivvù, la modella marocchina ha rivelato che sua madre è malata, ha un tumore, e si sta curando negli Stati Uniti. Pare che Dana non abbia potuto raggiungerla in quanto le avrebbero negato il visto. Parlando invece dell’infanzia, Dana Saber è stata abbandonata dal padre quando aveva soli 15 anni ed è stata affidata ad una comunità. Katica Linza, madre affidataria, ha deciso di adottarla e di donarle amore e una casa che l’accogliesse. Una storia molto toccante che cela una storia inedita della concorrente del Grande Fratello Vip 2022.

La donna racconta ai microfoni del settimanale DiPiù, il passato della modella italo-marocchina: “Aveva deciso di rifarsi una vita con un’altra donna che però non accettò lei. La bambina per qualche tempo visse emarginata. Non c’era chi si occupasse dei suoi problemi. I servizi sociali intervennero e si presero cura di lei. La facero ospitare in una comunità“.