Dandolo: “Noi gay non siamo categorizzabili”

Elenoire Ferruzzi non è un simbolo gay: ne è certo Alberto Dandolo nel suo editoriale per Dagospia. Il giornalista si è schierato contro la ex concorrente del Grande Fratello Vip, squalificata per i continui comportamenti maleducati e provocatori. La sua missione all’interno della Casa, ossia quella di sensibilizzare il pubblico verso temi Lgbt+, è fallita: “Essere omosessuali (e sfido a contraddire chi, come me che vi scrive, lo è) è una condizione e non una scelta. Ciò premesso, noi gay non siamo categorizzabili. Siamo natura, conflitto, ragione, istinto. Siamo semplicemente vita. Non soffriamo più di chi non viene accettato perché obeso, né meno di un etero rifiutato”.



Per Dandolo, far passare Ferruzzi o Giovanni Ciacci o chiunque altro come simbolo per mandare un messaggio, è sbagliato oltre che fallimentare: “Come gli etero, veniamo rimbalzati ai colloqui di lavoro e, come agli etero, ci viene permesso di ipotecare il quinto dello stipendio. Non c’è alcuna “diversità”. Ciò detto, è prevedibile che il tentativo di trasformare Giovanni Ciacci o la trans Elenoire Ferruzzi in simboli delle battaglie Lgbtq+ in televisione è una scommessa persa in partenza”.



Elenoire Ferruzzi fuori dal GF Vip. Dandolo: “Non siamo tutti uguali”

Secondo Alberto Dandolo, la “missione” di Elenoire Ferruzzi, scelta da Alfonso Signorini per sensibilizzare il pubblico su temi Lgbt+, è fallita per un motivo molto semplice: “Esistono le storie e le persone, non i simboli. Elenoire Ferruzzi, eliminata a furor di televoto dal “Grande Fratello Vip”, è una persona e non un messaggio etico. Questa ragazza trans non rappresenta un bel nulla se non se stessa. Anzi, non “deve” rappresentare nulla. Il ruolo che la tv ha provato a cucirle addosso, oltre che insostenibile, è ingiusto. Chi ha deciso che ogni gay, trans, lesbica o bisessuale in tv debba diventare, a tutti i costi, un “simbolo”? Per quale ragione non si riesca a sganciare la persona dal gruppo, finendo per forzare il personaggio di turno a essere “bandiera” di una causa?”.

Per Dandolo, il pubblico ha deciso di sbattere fuori dalla Casa la Ferruzzi (dopo il televoto indetto da Signorini) proprio perché non si sarebbe bevuto “la solfa della trans simbolo”: “Come se le “minoranze” dovessero essere rappresentate come un monolite: chi è dentro un gruppo, è uguale agli altri. E quindi ciascuno è rappresentativo di tutti gli altri. Ma chi l’ha detto? I tele-morenti, sempre più avanti delle paraculate tv e persino dei codici civili, non ha abboccato alla solfa della trans “simbolo” e l’ha sbattuta fuori dal reality senza battere ciglio”.