Dani Alves non può lasciare il carcere di Barcellona dove si trova da circa un mese a questa parte con l’accusa di violenza sessuale. Come si legge sul sito di RaiNews il tribunale catalano ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali dell’esterno della nazionale brasiliana, in quanto lo stesso terzino è considerato “ad alto rischio di fuga”. I giudici temono quindi che Dani Alves, una volta libero, possa darsi alla macchia e risultare irrintracciabile, di conseguenza deve restare ancora sotto il regime di custodia cautelare. Nel dare la decisione l’autorità giudiziaria della Catalogna ha fatto sapere che il rischio di fuga è anche “legato alla pesante pena che potrebbe essergli inflitta in questo caso” e ai suoi mezzi finanziari “che potrebbero consentirgli di lasciare la Spagna in qualsiasi momento” per tornare in Brasile, nazione da cui poi lo stesso calciatore potrebbe non essere estradato.



Una situazione davvero complicata quindi per il 39enne Dani Alves, che viene accusato da una giovane donna di aver abusato sessualmente di lei nei bagni di una discoteca. Il fatto sarebbe avvenuto alla fine dello scorso dicembre 2022, presso la Ciudad Condal, e circa un mese dopo, dal 20 gennaio 2023, il calciatore è stato arrestato e rinchiuso nel complesso carcerario di Brians, a circa 40 chilometri di distanza dalla città di Barcellona.



DANI ALVES IN CARCERE, L’AVVOCATO: “E’ INNOCENTE”

Nel penitenziario, come riferisce la Rai, troviamo detenuti condannati in via definitiva ma anche altri in custodia cautelare, come appunto Dani Alves, e il giocatore gode di una cella con doccia personale di modo che nessuno degli altri detenuti possa in qualche modo divulgare informazioni sullo stesso al di fuori della galera.

“Daniel Alves Da Silva continua ad essere innocente – sono le parole di Cristobal Martell, legale del giocatore, riportate dal quotidiano spagnolo El Mundo Deportivo – come lo era prima che fosse emessa la sentenza. La sua volontà di abbandonare la Spagna e di eludere il processo era ed è inesistente. La sentenza è asimmetrica. Utilizza come indizi le affermazioni accusatorie offerte dal verbale di polizia. Mentre gli elementi difensivi offerti dalla Difesa sono diversi per l’udienza”.