Tra i momenti più toccanti di Judas and the Black Messiah c’è quando Fred pronuncia il suo discorso rivoluzionario in chiesa. “Ho provato anche a fumare per modificare la mia voce. Mi sono registrato e riascoltato in video e audio, è sempre più difficile prestare il volto a qualcuno che è vissuto davvero, specialmente davanti alla sua famiglia” ha confessato l’attore. (Agg. di Camilla Dalloco)
OSCAR 2021, DANIEL KALUUYA CANDIDATO COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Daniel Kaluuya, attore britannico divenuto celebre per la sua lodevole interpretazione in “Scappa – Get Out”, dopo la vittoria nei primi mesi del 2021 del Golden Globe, dello Screen Actors Guild Award e del Critics’ Choice Awards per il film “Judas and the Black Messiah”, ha potuto finalmente concedersi un periodo di meritato riposo, in attesa di sapere se verrà scelto come miglior attore non protagonista alla prossima assegnazione degli Oscar.
Un ulteriore riconoscimento che darebbe una sterzata definitiva alla sua già sfavillante carriera, caratterizzata da un periodo di recitazione in alcune delle più famose serie televisive internazionali per poi dedicarsi interamente al cinema. Oltre ad amare intrattenere il pubblico davanti alla camera, la sua passione è anche quella di stare dietro alle macchine da presa, avendo scritto la sceneggiatura in autonomia alcune puntate di Skins, o dirigere la produzione, come è capitato nel 2019 con “Queen & Slim”. Quelle portate sul grande schermo dal poliedrico personaggio sono interpretazioni di grande intensità e spontaneità, favorite da anni di rappresentazioni teatrali alle quali ha preso parte già in giovane età, abbracciando tutti i risvolti della sua professione.
DANIEL KALUUYA: IL FILM “JUDAS AND THE BLACK MESSIAH”
“Judas and the Black Messiah” è una produzione di ottimo livello, che descrive con straordinario realismo quanto realmente accaduto in Illinois nel 1969, quando il presidente del Black Panther party fondò un nuovo fronte di lotta sociale chiamato “Rainbow Coalition”, con lo scopo di unire le principali bande di Chicago all’insegna di un comune messaggio di accettazione e tolleranza. Fred Hapton verrà fortemente osteggiato dall’FBI e infine drogato e ucciso nel suo letto a colpi di pistola, per ordine dei vertici della contea di Cork. La vicenda culminò nell’indagine farsa del 1970, quando i crimini commessi vennero definiti giustificabili e con la sentenza del 1982, che sancì un risarcimento di 1,85 milioni di dollari a favore di tutte le vittime coinvolte. Si tratta di un episodio profondamente toccante e molto attuale, in un periodo della storia USA caratterizzato da momenti di violenza tra polizia e comunità afroamericana, spesso bersaglio di ingiustizie e soprusi. La tematica e la sceneggiatura così aderente alla realtà sono valse alla pellicola numerose candidature ai premi Oscar, come quella ambita per il miglior film in gara, il miglior attore non protagonista per Kaluuya e Stanfield, la migliore sceneggiatura originale, la migliore fotografia e la migliore canzone, a opera di H.E.R. e Dernst Emile II. La critica ha accolto il titolo con grande clamore, rilasciando dichiarazioni positive sulla sua realizzazione e sull’intero cast.
DANIEL KALUUYA IN “JUDAS AND THE BLACK MESSIAH”
Daniel Kaluuya si è mostrato da subito entusiasta del copione che andava a recitare, ritenendo sin dall’inizio che il film si sarebbe rivelato un enorme successo internazionale. Ha dichiarato che per lui è stato un vero onore lavorare con registi di caratura assoluta e con colleghi molto preparati e precisi, realizzando tutti insieme un prodotto di denuncia sociale estremamente incisivo e realistico. Si tratta infatti di una storia di repressione subita dal Black Panther party nel corso di vari decenni, che poi è culminata nell’omicidio del suo leader e di altre figure di spicco. L’attesa della sua divulgazione a causa della diffusione della pandemia di Coronavirus è stata pienamente ricompensata da performance di ottimo livello, come appunto quella del britannico Daniel Kaluuya, che ha saputo ancora una volta confermarsi come uno dei volti in ascesa del cinema internazionale di impronta drammatica.