La famiglia di Alex Zanardi si è stretta in questi giorni attorno al campione che lotta fra la vita e la morte all’ospedale Le Scotte di Siena. La moglie Daniela Zanardi e il figlio Niccolò Zanardi vivono momenti drammatici, ma lo fanno con lo stile e la determinazione che sono un marchio di fabbrica per la famiglia Zanardi. Per quanto riguarda Daniela, ad esempio, possiamo ricordare che la signora Zanardi non si stacca un attimo dal capezzale del marito, nonostante lo possa vedere solamente attraverso un vetro. Impossibile farla andare via: “Non lo lascio, non lo lascio solo”, ha ribadito più volte a chi le chiedeva di andare almeno a riposarsi un po’.



Per quanto riguarda Niccolò Zanardi, Vanity Fair ricorda un messaggio che il figlio di Alex scrisse sui social diverso tempo fa: “Tutti dicono che mio padre sia un esempio di vita come sportivo. Io penso che lui sia un esempio di vita come padre #bestfamily #bestperson #bestfather“. Gli hashtag significano migliore famiglia, migliore persona e miglior padre e sono tanto più significativi perché Niccolò non li ha scritti nell’enfasi del momento, ma in un momento di vita “normale”, anche se ora proprio sotto a quel post moltissimi stanno scrivendo messaggi d’affetto e di incoraggiamento.



ALEX ZANARDI: IL RUOLO DELLA MOGLIE E DEL FIGLIO NICCOLÒ

Il figlio di Alex Zanardi è ora a Castiglione della Pescaia con gli amici più stretti, racconta Repubblica. Giovedì sera Niccolò era con i genitori a Firenze e venerdì era ripartito per tornare verso la casa di Noventa Padovana. Alla chiamata arrivata dopo l’incidente, naturalmente è tornato indietro ed è corso all’ospedale di Siena. Niccolò Zanardi è legatissimo al padre: “Quando era piccolo lo chiamavo Papone perché si attaccava ad Alex e lo chiamava in continuazione” ha detto Mario Valentini, ct della nazionale paralimpica. “Molto preoccupato, ma in un dolore composto, è un ragazzo che ha vissuto con un padre che è un esempio di coraggio” ha aggiunto il sindaco di Siena Luigi De Mossi.



Per Niccolò queste paure sono nuove, perché quando il padre perse le gambe nell’incidente in Germania aveva solo tre anni e “percepiva le protesi come qualcosa che mi rendeva speciale”, ha sempre raccontato Alex. Con la nonna Anna e la mamma Daniela sono al fianco di Alex Zanardi in ogni modo anche in questa battaglia per la vita, forse più difficile di tutte le altre per il grande campione paralimpico, per il quale fa ora il tifo tutta l’Italia.