«Il mio sogno era quello di entrare in Polizia, probabilmente ero affascinata dal fatto che fosse un lavoro prettamente maschile: lo vedevo come un doppio traguardo da raggiungere, una vittoria della donna e sulla mia vita. Arrivai ad un passo dal realizzarlo, conobbi infatti mio marito e andò tutto a monte», spiega Daniela Manzitti nella lunga intervista rilasciata a Le Ragazze, con la 49enne che ha parlato del matrimonio con il marito e il periodo difficile vissuto subito dopo le nozze: «Abbiamo vissuto un periodo felice subito dopo il matrimonio, ma un pomeriggio ricevemmo una chiamata dal Paese di mio marito, Chiaromonte: era suo padre, non stava tanto bene perché era rimasto solo in Paese. La notte i carabinieri comunicarono che suo padre era stato appena ritrovato impiccato nella sua stalla. Mio marito ebbe un crollo importante che segnò il nostro percorso. Il 13 marzo del 1991 è nata la nostra prima figlia, nel 1993 è nato invece il nostro secondo figlio. Ma la depressione di mio marito non sparì, ma andò via via acutizzandosi». Il marito «era diventato un figlio da accudire» e per questo la donna decise di andare via: «andai da mia madre, per avere un sostegno per i bambini». Ma conobbe un altro uomo, violento e minaccioso. Una storia di angherie quotidiane nei suoi confronti e nei confronti dei suoi figli, fortunatamente messa alle spalle dopo tante sofferenze. E arriviamo alla denuncia del figlio, fatto arrestate per droga: «Avevo paure di averlo davvero perso per sempre», rivela la Manzitti a proposito della primissima reazione del figlio. E la donna lo rifarebbe di nuovo: «L’ho fatto perché avevo paura che effettivamente non l’avrei più rivisto vivo: avevo paura che potesse far male a qualcuno e avevo paura che potesse ancora far male a sé stesso con gli stupefacenti. Non gli avrei mai potuto perdonare di aver fatto male a qualcuno». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



Daniela Manzitti: “Mio padre tentò di uccidere mia madre”

Daniela Manzitti si racconta senza filtri nella nuova puntata de Le Ragazze, a partire dalla sua infanzia:«Io non ho molti ricordi, può darsi che abbia voluto un po’ cancellare dei ricordi: non rimembro un’infanzia felice e serena», ha spiegato la 49enne, ricordando uno dei momenti più dolorosi della sua vita: «Mio padre aveva il vizio dell’alcol e tutto lo stipendio se lo beveva, letteralmente. Quando tornava a casa, era molto violento ed aggressivo nei confronti di mia madre. Una sera mio padre rientrò a casa visibilmente ubriaco: estrasse una pistola e cercò di sparare a mia madre, che ebbe l’istinto di abbassarsi. Mamma, approfittando del fatto che mio padre barcollava, prese me e mio fratello per scappare definitivamente da mio padre. Penso che mia madre nel momento in cui estrasse la pistola, mi buttò giù dal letto per proteggermi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



Daniela Manzitti a Le Ragazze

A Le Ragazze, spazio alla storia di Daniela Manzitti, una madre coraggio che ha scelto la legalità e ha denunciato il figlio spacciatore. Michael, questo il nome del suo secondogenito, è stato arrestato dai carabinieri nel 2017 dopo più di tre mesi di latitanza. A “tradirlo” proprio una soffiata da di sua madre, che con determinazione ha rivelato alla Polizia che il ragazzo si sarebbe recato all’ospedale di Terlizzi per assistere alla prima ecografia della compagna. Ma Daniela Manzitti non si è mai pentita di ciò che ha fatto: “Quel giorno – spiega infatti al Corriere – non ho tradito mio figlio, una madre non potrebbe mai. L’ho salvato dal fare qualcosa di irreversibile”. Della vicenda, che sarà ripercorsa questa sera nel programma di Gloria Guida, i due non hanno più parlato, ma Daniela Manzitti sa di aver ricevuto il perdono di suo figlio.



Daniela Manzitti: “un abbraccio di rabbia e amore”

Michael, figlio di Daniela Manzitti, dopo la denuncia di sua madre è finito in carcere. La sua reazione non è stata però quella che tutti si attendevano da lui, e qualche tempo dopo avrebbe chiesto a sua madre di fargli visita in carcere. “Andai con Luciana, la compagna – ricorda la Manzitti nell’intervista concessa al Corriere – e non posso dimenticare il suo abbraccio. L’ho sentito pieno di rabbia, ma anche di amore”. La sua storia si è inevitabilmente intrecciata con il caso di Luca Sacchi; Daniela Manzitti ha infatti espresso tutta la sua solidarietà alla madre di Valerio Del Grosso, che proprio come lei ha avuto il coraggio di denunciare suo figlio: “Solo chi ha vissuto una situazione simile può comprenderla – spiega la donna tra le pagine del Corriere – anche se ogni storia è diversa”.

Daniela Manzitti: “Vorrei poter dire che mio figlio è un uomo libero”

La coraggiosa denuncia con la quale ha consegnato suo figlio Michael alle forze dell’ordine è stata solo il primo passo per salvarlo da quello che sarebbe potuto trasformarsi in un destino avverso. Oggi, però, il percorso giudiziario di Michael continua a complicarsi e il ragazzo è ben lontano da quello che potrebbe definirsi un vero e proprio recupero: “Vorrei poter dire che oggi è un uomo libero che ha pagato il suo debito, ma non è andata così”, spiega Daniela Manzitti al Corriere. Suo figlio è stato infatti accolto nella comunità di don Mazzi a Tursi per soli quattro mesi, prima di essere condotto in carcere a Melfi, dopo le deposizioni di due detenuti. In particolare, a pesare su Michael è oggi l’accusa di affiliazione, e anche se continua a dichiararsi innocente, oggi è costretto a scontare la propria pena in carcere: “Abbiamo presentato diverse istanze per farlo tornare in comunità – conclude Daniela Manzitti – Speriamo che il giudice prima o poi l’accolga”.