Daniela Poggi ha affrontato il tema dell’Alzheimer stamane negli studi di Uno Mattina in Famiglia. L’attrice ha recentemente scritto il libro “Ricordami!”, in cui ha parlato proprio di questa patologia che ha afflitto la mamma, purtroppo scomparsa: “L’ho vissuta come una figlia che impara un ruolo completamente diverso – racconta in diretta su Rai Uno – è una malattia devastante che entra nella tua vita come un principe nero, io così l’ho chiamata, ma se non la sai accogliere e non sai porti nell’ascolto, nell’attenzione verso ogni gesto, sguardo, piccola reazione e piccola smorfia delle labbra, in questo caso di mia mamma o della persona malata, diventa un qualche cosa contro la quale tu inizi una battaglia che andrai sicuramente a perdere”.
Daniela Poggi racconta di essere stata di fatto mamma di sua mamma: “Io ho imparato ad essere madre di mia madre quando aveva già più di 80 anni, ho imparato l’accoglienza materna che è pazienza, ascolto, grande generosità, che è anche rinuncia di se stessi, per entrare in un mondo a noi completamente sconosciuto”.
DANIELA POGGI: “BASTA UNA CELLULA DEL CERVELLO CHE IMPAZZISCE…”
E ancora: “Tu hai a che fare con un viaggio mentale che la persona che tu ami inizi a fare, tu disperatamente cerchi la tua concretezza, la tua quotidianità, ma in quella mente, in quella persona, inizia un viaggio completamente diverso, è come imparare a vivere la vita di un’altea persona”. Daniela Poggi racconta anche del grande insegnamento che ti dà il curare una persona affetta da Alzheimer: “Se tu hai un animo sensibile e delicato e ascolti l’altro… è questo l’insegnamento che ti dà la malattia, entri nell’altro con il rispetto dell’identità altrui con quel desiderio di non combattere ma di accettazione”.
Quindi ha aggiunto: “Questa esperienza mi ha resa più fragile sotto un certo punto di vista, mi sono resa conto che da un momento all’altro il tuo cervello può non cominciare a funzionare più come tu possa funzionare, crediamo di essere in possesso della nostra vita ma invece ti rendi conto che una cellula può impazzire e cominciare il degrado. Al’inizio non sai come comportanti – conclude Daniela Paoggi – tu impari strada facendo il percorso”.