Daniela Rombi nel 2009 perse la figlia Emanuela Menichetti nella tragedia di Viareggio. Raggiunta dal quotidiano La Nazione, commenta l’incidente che è avvenuto a Castello, dove un treno merci è deragliato. “È cambiato veramente molto poco. Quello che si poteva fare era tanto, ma, sembra assurdo, invece è stato fatto pochissimo – è l’amaro commento di Daniela Rombiad esempio l’antisvio avrebbe potuto evitare la tragedia, ma noi non ce l’abbiamo per competitività, perché altrimenti i treni merci non vengono”.



Quando Daniela Rombi ha letto la notizia del treno merci deragliato a Firenze, nei pressi della stazione Castello, spiega che “siamo addolorati e arrabbiati. Quanto sento dire ‘fortunatamente non è successo niente’, mi arrabbio. Perché non si può sperare sempre nella fortuna”. L’accaduto del treno deragliato a Castello si è tradotto in numerosi disagi per i passeggeri in tutta Italia, specialmente per chi viaggiava dal Sud lungo tratte passanti da e per Milano. Eppure, Daniela Rombi sottolinea che “è stato dato risalto al problema dei passeggeri che sono rimasti fermi, ma in pochi hanno messo l’accento su quello che poteva succedere se ci fosse stato un treno in senso contrario. Pensate se, anziché di notte, fosse accaduto in pieno giorno: sarebbe stata ancora una strage. La stazione di Castello è anche molto movimentata“.



Daniela Rombi su treno deragliato a Firenze: “si preferisce il profitto”

La figlia di Daniela Rombi, Emanuela Menichetti, nel 2009 fu una delle 32 vittime dell’incidente di Viareggio, di quel carro carico di gpl che si ribaltò nel cuore della città. Da allora non ha mai smesso di lottare affinché sia garantita la sicurezza dei trasporti su rotaia. Ma non c’è solo il treno deragliato a Firenze tra gli episodi più recenti. Sempre a Viareggio, il 3 febbraio, un treno cisterna ha preso fuoco: “non è neanche entrato nelle statistiche. Forse è per questo che ci sentiamo dire che va molto meglio. Ma quelle statistiche, come ha dimostrato anche al processo il pubblico ministero Giannino, non sono veritiere. La verità è che si continua ad andare avanti per la strada del profitto” è il durissimo commento affidato alle pagine de La Nazione.



E in merito alla battaglia giudiziaria per l’incidente di Viareggio nel 2009, spiega che “dopo 14 anni stiamo ancora aspettando non il terzo, ma il quinto grado di giudizio. La Cassazione non ci sta ancora dando la data. Il 30 di settembre compie 70 anni Moretti (l’ex ad di Rfi e Ferrovie condannato a cinque anni, ndr): vogliamo che tutto finisca a tarallucci e vino?“.