Chi l’ha visto è tornato ad occuparsi della misteriosa sparizione di Daniela Ruggi che dal 18 novembre non ha più dato alcun tipo di informazione sulla sua ubicazione aprendo al terribile dubbio che qualcuno potrebbe averla rapita o – peggio ancora – averle fatto del male approfittando di quella che era a tutti gli effetti una condizione di estrema fragilità: ciò che sappiano della 31enne – infatti – è che da tempo era seguita dagli assistenti sociali dei quali avrebbe sempre rifiutato ogni tipo di aiuto preferendo il supporto della sua stessa famiglia che fino ad ora ha sempre preferito stare il più lontano possibile dai riflettori della cronaca; pur – ovviamente – preoccupandosi delle condizioni della loro Daniela Ruggi.
Presente a Chi l’ha visto per parlare di Daniela Ruggi, l’avvocato della famiglia Guido Sola che ha immediatamente messo in chiaro che “nel momento in cui ha fatto l’accesso al pronto soccorso dell’ospedale [il 18 settembre] ha chiamato la mamma che lì ci lavora, e si sono viste e sentite fino alla sera quando ha confermato di essere rincasata, sentendosi anche la mattina successiva accordandosi per vedersi a Vetriolo il sabato mattina, si sentivano e vedevano costantemente. Non è scomparsa il 18 perché il 19 ha risposto, ma sabato quando la madre è arrivata Daniela non ha risposto e la mamma ha fatto denuncia”; negando poco dopo di aver mai saputo “di frequentazioni discutibili” tra la donna e uomini più anziani di lei.
Daniela Ruggi individuata a Modena: la lettera della sorella a Chi l’ha visto
Nel frattempo, sei o sette settimana fa Daniela Ruggi è stata individuata in quel di Modena all’interno di un centro di prima accoglienza per persone sena fissa dimora da parte del suo gestore che al Resto del Carlino ha assicurato al 100% di averla riconosciuta, ma di non averle parlato direttamente per timore che – essendo di fatto una nuova ospite mai vista in precedenza – potesse impaurirsi ed andare via; mentre per ora l’unico indagato risulta essere il cosiddetto ‘sceriffo’ ovvero Domenico Lanza arrestato per il possesso di alcune armi non denunciate.
Infine, una ricostruzione su Daniela Ruggi è stata data – per la prima volta – dalla sorella che si è esposta con una lettera nella quale ha spiegato che: “mi dispiace davvero tanto, mi ha ribrezzo, scalpore, mi piace il cuore e mi fa schifo vedere e sentire come tanti cittadini, anche compaesani e soprattutto tanti giornalisti ti abbiano trattata male offendendo pubblicamente la tua persona e il tuo buon nome nonostante te, angelo mio, lì, ci seri cresciuta e hai sempre amato e adorato viverci e starci e vedere anche come il come tutto il comune di Montefiorino non abbiano mai fatto niente per esaudire quel tuo unico desiderio che avevi espresso palesemente e che raccontavi con enorme sorriso e gioia a tutti. Cioè quello di poter tornare a lavorare come assistente sul pulmino”.