Daniela Ruggi ha 31 anni ed è al centro di un giallo sempre più intricato. Scomparsa da Vitriola di Montefiorino (Modena) il 18 settembre scorso, secondo alcune segnalazioni sarebbe stata avvistata molto tempo dopo, addirittura a fine ottobre, con un gruppo di giovani che da allora risulterebbero irreperibili come lei. Il tutto mentre va avanti l’indagine per sequestro di persona a carico dell’amico 66enne della donna, Domenico Lanza alias “lo sceriffo”, che continua a dirsi estraneo alla sparizione nonostante il ritrovamento di indumenti intimi di Daniela Ruggi nella sua auto.
La stessa vettura che, sottoposta poche ore fa ai rilievi del Ris di Parma, avrebbe restituito una fotografia che deporrebbe a suo favore: non vi sarebbero tracce riconducibili alla 31enne. Nessun reperto ematico, come sottolineato dal difensore di Lanza, avvocato Fausto Gianelli: “Aspettiamo ora i risultati dei rilievi nella casa, ma per ora tutto porta a un’altra pista” e cioè quella del predetto avvistamento.
Daniela Ruggi scomparsa, negativo esame con luminol nell’auto dello “sceriffo” Domenico Lanza
Mentre tutti i riflettori sono puntati sul suo profilo per l’inchiesta sulla scomparsa di Daniela Ruggi, lo “sceriffo” Domenico Lanza, indagato per sequestro di persona, è in carcere per detenzione illegale di armi. Il suo avvocato ha parlato dell’esito preliminare dei rilievi condotti all’interno della sua macchina, in attesa che si concludano gli accertamenti nell’abitazione del 66enne.
“È stato un accertamento corretto ed esaustivo – ha dichiarato il legale al Resto del Carlino –, nella macchina non è stata trovata alcuna traccia ematica, niente che ci potesse preoccupare, non è emerso nulla che possa far pensare ad atti di violenza in quell’auto o al trasporto di persone ferite“. Secondo la difesa, l’ultimo contatto tra Domenico Lanza e Daniela Ruggi sarebbe avvenuto molte settimane prima della scomparsa della 31enne e la presenza della sua biancheria intima nell’auto dell’uomo sarebbe giustificata dal fatto che, non avendo la donna acqua calda disponibile in casa sua, si sarebbe fatta la doccia nell’abitazione dello “sceriffo” in alcune occasioni.