RESPINTA LA MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA MINISTRA DEL TURISMO (CHE INTANTO SI CONGRATULA CON IL NEO-PRESIDENTE CONFINDUSTRIA)

Con soli 121 voti “a favore” la Camera respinge la mozione di sfiducia alla Ministra del Turismo Daniela Santanchè, così come avvenuto ieri sera con l’altra mozione contro il Ministro dei trasporti Matteo Salvini: dopo le dichiarazioni di voto questa mattina dopo le ore 9.30, l’Aula di Montecitorio si è espressa con voto palese di fiducia a cui hanno partecipato tanti parlamentari, tra cui i leader Pd e M5s Elly Schlein e Giuseppe Conte.



Il risultato però non cambia e come Salvini anche Santanchè resiste alle richieste delle opposizioni di dimettersi: 213 No, 121 Sì e 3 astenuti, la mozione di sfiducia presentata dal M5S e sottoscritta da tutte le opposizioni ad eccezione di Italia Viva, contro Daniela Santanché, viene così definitivamente affossata. La ministra del Turismo non era presente nell’Aula di Montecitorio per impegni legati al suo ruolo al Governo: «Congratulazioni e buon lavoro al neo presidente di Confindustria Emanuela Orsini», ha twittato la Ministra FdI negli stessi minuti in cui la Camera votava la sua fiducia. Già ieri sera Santanchè aveva scritto sui social di aver passato l’intera giornata al Ministero tra incontri e riunioni tecniche, «Il turismo è una cosa seria e noi stiamo mettendo tutta la nostra passione ed energia per valorizzarlo come merita».



OGGI IL VOTO SULLA MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA MINISTRA SANTANCHÈ: DI COSA È ACCUSATA

Sono in corso le votazioni alla Camera – qui sotto la diretta video streaming da Montecitorio – sulla mozione di sfiducia alla Ministra del Turismo Daniela Santanché, presentata dal Movimento 5Stelle dopo le indagini a carico della parlamentare FdI sul “caso Visibilia”. Dopo la lunga giornata di ieri conclusa in serata con la mozione di sfiducia contro il vicepremier Matteo Salvini respinta definitivamente dall’aula (211 No, 129 Sì e 3 astenuti), oggi è il turno della Ministra di Fratelli d’Italia accusata di truffa aggravata nei confronti dell’Inps (per una presunta gestione irregolare dei fondi messi a disposizione dallo Stato sulla cassa integrazione durante il Covid).



Anche oggi Santanchè non è presente ai banchi del Governo e non sarà presente neanche più tardi quando presumibilmente il voto della Camera la “salverà” dalla sfiducia: i numeri in dote al Centrodestra sono infatti imbattibili, con il voto compatto previsto per FdI, Lega, FI e Noi Moderati. Va aggiunto inoltre il voto a favore che riceverà dai deputati di Italia Viva, come annunciato ieri dal leader Matteo Renzi: «non chiediamo le dimissioni per un avviso di garanzia o per un rinvio a giudizio». A votare la mozione di sfiducia contro la Ministra Santanchè sono invece M5s, Pd, Alleanza Verdi-Sinistra, Azione, PiùEuropa, praticamente tutto il “campo largo” esclusi i renziani.

DANIELE SANTANCHÈ: “MOZIONE DI SFIDUCIA? SONO TRANQUILLISSIMA. SE SARÒ RINVIATA A GIUDIZIO…”

«Sono tranquillissima»: così stamane ha spiegato la stessa Ministra del Turismo commentando il voto di sfiducia in diretta presentato alla Camera, coi cronisti che l’hanno contattata via sms e WhatsApp. Come riporta il “Corriere della Sera”, Santanchè si è tenuta lontana dalle polemiche e dalla discussione generale a Montecitorio dopo che invece mesi fa era andata al Senato a rispondere punto su punto delle vicende giudiziarie legate alla “sua” Visibilia: «male non fare paura non avere», ripete la Ministra convinta che l’attenzione della magistratura e l’assalto delle opposizioni di sinistra sono una sorta di «accanimento ad personam».

«Contro di me c’è poco o niente, in tv sono costretti a ripetere le stesse cose. E vedrete che presto arriveranno anche i risarcimenti», racconta ancora la Ministra sfogandosi con i cronisti, sempre come riporta il “Corriere”, «querele passate e se mi riterrò ancora diffamata anche querele future». Allontana anche lo specchio delle dimissioni volontarie in quanto ritiene di non avere nulla in sospeso con la giustizia, convinta che non vi sia stata alcuna truffa per la cassa Covid: «Nessuno mi ha chiesto di dimettermi e non lo faranno nemmeno se sarò rinviata a giudizio». Qui però Santanchè fa un piccolo ma significativo distinguo che fa capire come l’ipotesi delle dimissioni non è così irrealizzabile qualora dovesse giungere il processo sul caso Visibilia: «se accadrà, ma non credo, farò una valutazione personale».