L’Italia conferma la sua straordinaria vocazione turistica, un’estate dedicata all’industria delle vacanze. Una grande responsabilità per il ministro Daniela Santanchè, che ai microfoni de La Verità ha posto l’accento sulla sfida sull’occupazione per tantissimi giovani, per il Pil e per il bene del Paese. Certo, la titolare del Turismo è reduce da un periodo delicato, con la richiesta di dimissioni da parte dell’opposizione e il solito caos della sinistra.



“Io vado avanti e certo non è nelle mie disponibilità decidere il che fare”, ha spiegato la Santanchè: “Però non capisco da cosa mi dovrei difendere. Io sono prima di tutto un cittadino e non partecipo ai processi mediatici e per me la verità è quella dei tribunali. Ricordo che comunque, a oggi, non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Ho fiducia nella giustizia, vediamo”.



I progetti del ministro Santanchè

Dopo aver citato l’intervento sulle guide turistiche atteso da dieci anni, Daniela Santanchè ha annunciato di voler trattare il turismo come un’industria partendo da una visione complessiva perché le sfide sono tante: “Le sfide sono in termini di richiesta di qualità, ma anche di nuovi prodotti turistici: dobbiamo valorizzare i nostri 6.500 borghi dove, peraltro, si produce il 92% delle nostre eccellenze enogastronomiche. Dobbiamo puntare sul turismo sportivo, sui cammini, su quello termale anche con l’obiettivo di destagionalizzare. L’Italia non può andare avanti solo con Venezia-Firenze-Roma-Napoli, bisogna allargare l’offerta sul territorio e qualificarla”. Daniela Santanchè si è poi soffermata sull’occupazione: “Ci sono ancora delle difficoltà nel reperimento del personale ma, con i provvedimenti che abbiamo fatto, le cose sono moto migliorate. Detassando le mance, sui cui ora c’è un prelievo del 5%, abbiamo messo in tasca ai lavoratori 500 euro lordi in più. Con l’apertura anche al turismo dei flussi, abbiano 40.000 operatori disponibili. Ma, ripeto, bisogna allungare la stagione, far diventare stabile l’occupazione”.

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