Daniele Borsari è un uomo estremamente coraggioso. Perché in un mondo dove spesso i giudizi vengono espressi fin troppo velocemente, lui si è messo a nudo in modo disarmante. Nel suo nuovo libro, La faccia nascosta della luce, ha raccontato la propria personale discesa all’inferno e la risalita: la carriera – da deejay, da conduttore – che zoppica e si ferma con il fiato corto senza un vero perché, la depressione, l’alcol per alleviare il senso di colpa, il passo in bilico sul confine tra la vita e la morte. E poi la rinascita a piccoli passi, la forza e l’amore di Filippa Lagerback che gli è sempre rimasta accanto, la loro splendida figlia Stella. “Ci sono diversi motivi per cui ho scritto questo libro. – ha raccontato raggiunto dalle pagine di Diva e Donna – In realtà non si è mai equilibrati. Poche volte in vita mia mi ci sono sentito”. Cosa si fa quando la bilancia pende della parte della mancanza di luce? “Quando ti trovi nel disequilibrio può esserti d’aiuto visualizzare le situazione e i picchi di felicita che hai vissuto”, spiega ancora il conduttore.
Daniele Bossari racconta come è uscito dalla depressione
“Una foglia rossa su un prato verde, l’amore per la tua compagna, sono tutti punti luminosi. Siamo noi a creare la nostra realtà scegliendo a cosa pensare…”, continua Daniele Bossari parlando di rinascita. Il conduttore aveva tutto: l’amore, una famiglia, la carriera. Poi si è ammalato di depressione. Ricorda quale è stata la prima crepa? “Credo che sia iniziato tutto molto tempo prima che si manifestassero i sintomi. Ricordo la prima critica che ho ricevuto nel mondo dello spettacolo. Prima dell’arrivo dei social le critiche degli esperti sui giornali avevano molto rilievo. La mia insicurezza, che già avevo dentro, si è allargata e si è trasformata in una situazione patologica. Mi facevo schifo, non mi piacevo. Ho raggiunto il limite più basso. Quando mi sono reso conto di averlo toccato, però, ho anche capito che potevo riprendermi solo con le mie forze. Ho capito che ero solo io a poter decidere cosa fare della mia vita. Da quel punto in poi la risalita è stata rapida”.