Daniele Cassioli è tra gli ospiti della nuova puntata di S’è fatta notte, il programma condotto da Maurizio Costanzo su Raiuno. Il campione paralimpico di sci nautico in questi giorni ha pubblicato il libro”Il vento contro” in cui ha voluto raccontare e condividere la sua esperienza. Cieco dalla nascita, Daniele Cassioli ha superato i suoi limiti, non ha lasciato che la paura avesse la meglio sulla sua vita, anzi ha reagito con forza ed entusiasmo trasformando la sua vita in qualcosa di meraviglioso. “Sono nato e nella mia cassetta degli attrezzi mancava un cacciavite. L’ho cercato dappertutto: nei bar, per strada. E invece? Invece non mi accorgevo che nella mia scatola c’erano altri attrezzi che potevano servirmi. Non capivo che accanto a me c’erano persone che potevano aiutarmi” ha raccontato durante la presentazione a Brescia del libri. Un ruolo importante per lui ha avuto la famiglia: “Mi hanno lasciato libero, anche di prendere qualche botta. Mi hanno educato come Daniele e non come il bimbo cieco”.



Daniele Cassioli, libro: “Il vento contro”

Oltre alla famiglia, Daniele Cassioli ha trovato la forza di reagire nella lettura formando quel suo animo ribelle che l’ha portato ad andare sempre oltre. “Non ho mai accettato quello che la società si aspettava da me” ha raccontato il campione Paralimpico di chi che ricorda con affetto anche l’oratorio, il luogo dove è cresciuto. Sicuramente l’aiuto della famiglia, degli amici e della lettura è stato importante, ma prima di tutto a giocare un ruolo determinante è stato il suo coraggio: “perché siamo noi a scegliere la direzione. Siamo le scelte che ogni giorno facciamo” ha detto Daniele che ha presentato il suo libro anche in carcere ai detenuti. Un’esperienza inedita per il campione mondiale paralimpico di sci nautico, che ha raccontato la sua vita: “Nella vita spesso ci si trova di fronte a schemi mentali fissi. Lui è quello che non vede, mi sento dire. Non: lui è Daniele, quello simpatico. La prima università a cui volevo iscrivermi mi ha rimbalzato. Sul lavoro all’inizio percepivo diffidenza. Tante volte tutto ciò ti fa desistere, non vuoi andare avanti”.



Daniele Cassioli, campione mondiale paralimpico

“Mi sono messo a nudo, ma senza la presunzione di insegnare qualcosa” ha raccontato Daniele Cassioli durante la presentazione del libro. “Vincere non è per forza arrivare primo, ma stare bene con se stessi. Ero incazzato con il mondo”. Non si nasconde Daniele che più volte si è chiesto: “perché proprio a me? Pensavo di non essere capito. Ma se ero arrabbiato per dieci giorni non è che all’undicesimo vedevo meglio”. Così sono arrivate le prime vittorie, ancor prima nei campionati paralimpici di sci, nella vita di tutti i giorni: “vincere è indirizzarci ad avere sensazioni positive. Come stare lo decidiamo noi con le azioni di tutti i giorni. Bisogna lavorare su se stessi. La felicità è un percorso. Per scalare una montagna ci vogliono piccoli passi e ognuno di questi va vissuto come una possibilità”. Lo sport ha sicuramente giocato un ruolo decisivo nella sua rivincita verso la vita e parlando dei suoi successi e medaglie ricorda quanto il suo primo maestro sia stato fondamentale per la sua crescita: “il mio primo tecnico di sci mi diceva: se ti alleni e non cadi non ti stai migliorando. Ho imparato che cadere vuol dire fare i conti con se stesso”. Una cosa è certa: “Sentirsi deboli o fragili non è una sconfitta” ha raccontato Daniele Cassioli, che parlando della sua problematica ha detto: “Non piangersi addosso o non fermarsi davanti ai propri limiti può far diventare possibile ogni cosa”.

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