DANIELE DE ROSSI, UNA VITA IN AZZURRO
Daniele De Rossi sarà uno dei protagonisti della Notte Azzurra, la trasmissione che martedì 1 giugno inaugurerà ufficialmente l’avventura dell’Italia agli Europei 2020 (spostati poi al 2021 causa pandemia). Da metà marzo De Rossi fa parte dello staff tecnico di Roberto Mancini, e dunque parteciperà alla manifestazione come collaboratore del CT: personalmente ha disputato tre edizioni degli Europei, titolarissimo nel 2012 quando gli azzurri di Cesare Prandelli raggiunsero la finale – poi persa contro la Spagna – ma anche quattro anni dopo, sotto la guida di Antonio Conte, non scendendo però in campo nel quarto contro la Germania che ci eliminò.
De Rossi è un campione del mondo, anche se la sua esperienza nel 2006 fu costellata di amarezza: era giovanissimo, lanciato titolare da Marcello Lippi si fece espellere contro gli Stati Uniti per una gomitata e dovette scontare quattro turni di squalifica. Rientrò giusto in tempo per la finale, e riuscì a giocarne uno spezzone: anche lui ha potuto sollevare la coppa, ai Mondiali avrebbe poi giocato altre 5 partite tra il 2010 e il 2014 ma senza superare il primo turno, e ancora una volta mancando il match decisivo (quello contro l’Uruguay). Detto questo la sua carriera con l’Italia è ricchissima di soddisfazioni personali, e a oggi De Rossi è quarto per presenze totali in azzurro.
LA CARRIERA DI DE ROSSI IN NAZIONALE
Sono 117 le presenze di Daniele De Rossi in nazionale. La prima apparizione e il primo gol coincidono: 4 settembre 2004 a Palermo, segnò nel 2-1 alla Norvegia per le qualificazioni ai Mondiali, e fu anche la prima come titolare. Da quel momento il centrocampista, che ha giocato praticamente tutta la carriera con la maglia della Roma, è passato sotto la guida di tanti Commissari Tecnici: da Marcello Lippi a Roberto Donadoni, poi ancora Lippi e Cesare Prandelli, quindi Giampiero Ventura che è stato l’ultimo a convocarlo.
De Rossi infatti ha detto stop dopo la grande delusione del mancato accesso al Mondiale 2018: nel ritorno del playoff contro la Svezia, a San Siro, fu celebre il siparietto con Ventura che voleva metterlo in campo, mentre lui rispose che sarebbe valsa la pena mandare dentro Lorenzo Insigne visto che l’Italia avrebbe avuto bisogno di un gol. Il 10 novembre 2017 resta dunque la sua ultima apparizione in nazionale; De Rossi ha poi giocato altri due anni con la Roma e ha anche avuto tempo per trasferirsi in Argentina, per una breve parentesi con il Boca Juniors. Nel suo futuro c’è un ruolo da allenatore: De Rossi è stato accostato al mondo giallorosso come possibile collaboratore di José Mourinho, non è invece escluso che una squadra possa dargli già le chiavi di mister un po’ come successo con Andrea Pirlo, con cui Capitan Futuro ha condiviso tantissime battaglie con l’Italia