Daniele Di Marino, docente di biologia molecolare all’Università Politecnica delle Marche, è morto durante una serata in una discoteca sul lungomare di Rimini in cui aveva “pogato”, ovvero ballato in pista in modo violento, entrando a contatto con gli altri presenti. Il malore fatale, come ricostruisce il Corriere della Sera, è avvenuto appena uscito dal locale per recarsi a casa, davanti alla moglie incinta di sette mesi, che adesso chiede di indagare su quanto accaduto. L’ipotesi infatti è che sia stato proprio un colpo ricevuto a provocare il dramma.
I primi medici del 118 che lo hanno soccorso, all’interno del referto, hanno fatto riferimento a lesioni compatibili con una morte violenta dopo avere tentato di rianimarlo per quasi un’ora. Anche la moglie ha parlato di questa possibilità, sostenendo che il quarantunenne aveva ricevuto delle botte al torace e alla testa. L’autopsia, tuttavia, ha escluso queste possibilità, affermando che si è trattato di un decesso per cause naturali, probabilmente un infarto. La salma è stata dunque restituita alla famiglia.
Il cordoglio per la morte del docente Daniele Di Marino
Non verrà dunque aperta una indagine sulla morte di Daniele Di Marino, seppure quest’ultima sia avvenuta in circostanze misteriose. La famiglia vuole comprendere nei dettagli la natura del malore che ha colpito il docente universitario ed è anche per questo motivo che ha seguito l’autopsia attraverso il consulente di medicina legale nominato dall’avvocato Lorenzo Carmelo Mazzeo.
In attesa degli esiti ufficiali di tutti gli esami effettuati sul corpo del quarantunenne, sono innumerevoli i messaggi di cordoglio giunti alla moglie della vittima. Tra questi anche quello dell’Università Politecnica delle Marche dove lavorava. “Il rettore Gian Luca Gregori, a nome di tutta la comunità accademica, profondamente commosso, partecipa la prematura e improvvisa scomparsa del professor Daniele Di Marino, docente di Biologia molecolare presso il dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, ricordandone l’entusiasmo e il generoso impegno a favore della didattica e della ricerca”, si legge in una nota.