I ministri delle Finanza del G7 hanno raggiunto un accordo sul principio di un’aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese. Soddisfatto il ministro italiano Daniele Franco, che ha ribadito ai microfoni dei cronisti presenti a Londra che la proposta verrà discussa nel corso del prossimo G20.



La proposta verrà discussa con la prospettiva di essere allargata, ha spiegato Daniele Franco, evidenziando che il provvedimento si basa su due pilastri: «Un’aliquota minima di almeno il 15% per tutte le multinazionali e l’intenzione di tassare il 20% della quota eccedente il 10% dei profitti nei Paesi in cui vengono realizzati». Il titolare del Tesoro ha aggiunto che quando la proposta diventerà operativa sarà accompagnata dal superamento della digital tax.



DANIELE FRANCO: “POLITICHE ESPANSIVE PER TUTTO IL TEMPO CHE SERVIRÀ”

Nel corso del suo intervento ai microfoni dei cronisti, Daniele Franco ha sottolineato che c’è il totale consenso tra i Paesi del G7 sulle necessità «di politiche economiche espansive per tutto il tempo che servirà» per uscire dalla crisi creata dalla pandemia. Niente ritorno all’austerity, dunque, a differenza di quanto circolato nel corso degli ultimi giorni. Presente all’appuntamento di Londra, il commissario Ue Paolo Gentiloni ha rimarcato che «quando ci sono delle crisi drammatiche è il momento per ridisegnare le regole»: «La storia ci dà moltissimi esempi di questo e, dopo la crisi drammatica della pandemia, sul sistema delle tassazioni globali si affermano due principi: primo, che le tasse si raccolgono dove i profitti vengono realizzati e non dove ci sono i quartieri generali delle multinazionali; secondo, che tra Paesi non può esserci una concorrenza sleale, quindi serve una tassazione minima che sia di base per tutti».

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