Daniele Iettarelli, ospite oggi di Francesca Fialdini a “Da noi…a ruota libera“, è diventato suo malgrado il simbolo di un dramma: quello del nubifragio abbattutosi su Verona lo scorso 23 agosto. Il video che ritraeva il 37enne in strada sommerso dall’acqua fino alle ascelle, mentre tentava di saltellare per muoversi senza perdere contatto con i muri delle case di fianco per paura di essere trascinato, hanno impressionato un Paese che anche quest’estate ha fato i conti con un clima per certi versi tropicale. A salvare Daniele Iettareli, odontotecnico di professione, è stato il signor Franco Bazzoli, che dirà: “L’ho visto lì sotto e mi sono fatto vedere, l’ho tirato su che era un ghiacciolo, non parlava nemmeno”. Intervistato all’indomani di quella “impresa” dal Corriere della Sera, Daniele Iettarelli ha commentato così quello che gli è capitato: “Ero nel mio laboratorio e improvvisamente la porta d’ingresso ha ceduto di schianto sotto il peso del ghiaccio. In un attimo mi sono trovato immerso, travolto, e non sarei nemmeno potuto uscire se dall’altra parte della strada un’altra saracinesca non avesse ceduto all’urto. In quel momento la marea bianca ha cambiato direzione e per qualche istante è defluita nel negozio di fronte, così io sono stato come trasportato fuori. Di colpo mi sono trovato nel vicolo. Immerso fino alle ascelle in un metro e 60 centimetri. Cercavo di spostarmi a saltelli ma anche così non andavo lontano, ho inciampato su qualcosa di alto, allora mi sono attaccato alle tubature — quelle vede, ci sono ancora le mie impronte — e così, aggrappato, tirandomi su ho fatto ancora qualche metro. Fino al signor Bazzoli che dalla ringhiera mi ha dato una mano e mi ha tirato su”.



DANIELE IETTARELLI, L’UOMO SOMMERSO DAL NUBIFRAGIO DI VERONA

Desta ancora oggi una certa impressione il racconto fornito al Corriere della Sera da Daniele Iettarelli, che prosegue e dà la dimensione della solidarietà che Verona ha sperimentato fin da subito: “Poi sono arrivati altri due buoni samaritani, una coppia, marito e moglie che abitano qui vicino in via Portichetti, sono quelli che mi hanno portato a casa loro e mi hanno servito un tè caldo, fornito di vestiti asciutti e ciabatte. Non ho ancora potuto ringraziarli perché non li ho visti”. Scampato il pericolo, intirizzito dal freddo ma all’indomani privo anche di una sola linea di febbre come molti avevano pronosticato sarebbe accaduto, Iettarelli non ha potuto fare a meno di pensare ai danni che il nubifragio ha provocato al suo laboratorio: “Mi sono andati in fumo dieci anni di lavoro e centomila euro di roba. I clienti dovranno aspettare per una nuova protesi”. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, a tal proposito gli ha dato un consiglio: “Mi ha detto di fare bene l’inventario dei danni e di mandarlo in Comune”. Tre settimane dopo i fatti sarà cambiato qualcosa?

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