Daniele Liotti racconta a Domenica In la sua nuova quotidianità dopo il coronavirus: “sto chiuso dentro casa – svela in un collegamento video – però alla fine ci siamo organizzati, perché avendo una bambina di due anni e mezzo, Beatrice, […] con lei è sempre una giostra, musica, danza, canto teatrini”. Accanto a lui, anche il suo primogenito: “ho tutta la sezione di giochi più da grandi, quindi Risiko, Monopoli. Era a Londra – spiega l’attore – ma è tornato. Lui è qua con me, non l’ho mai visto così tanto come in questo periodo, si chiama Francesco e fa il musicista. Siamo tutti assieme”. Per la famiglia Liotti, una quotidianità fatta di piccole cose: “si cucina, tanto, si mangia anche tanto, si bevicchia ogni tanto. Alla fine passa, è stato più duro l’impatto iniziale, quando siamo stati in questa fase di incertezza, poi, una volta accettata la cosa, nel senso che non dico che uno si mette l’anima in pace, ma è una condizione che dobbiamo accettare, l’abbiamo accettata e cerchiamo di ingannare il tempo e di divertirci, non ci dobbiamo far togliere la voglia di vivere”. (Agg. di Fabiola Iuliano)
Daniele Liotti in collegamento a Domenica In
Daniele Liotti è tra i protagonisti di Un figlio di nome Erasmus, commedia on the road disponibile a partire da domenica 12 aprile su Sky Primafila Premiere. Dovremo abituarci a guardarle così, le nuove uscite, dal divano di casa, almeno fino a quando l’emergenza Coronavirus non sarà cessata. Così come dovremo abituarci a Domenica In con gli ospiti in collegamento, Liotti e il resto del cast inclusi. A quanto pare – Skype permettendo – l’attore e i suoi compagni faranno una sorpresa a Mara Venier. Ma non ne sappiamo altro. Nel film, diretto da Alberto Ferrari, Daniele veste i panni di Enrico, architetto alle prese con l’organizzazione del suo matrimonio. Protagonisti con lui, Luca Bizzarri alias Ascanio, spirito indomito alla perenne ricerca della sua vocazione; Paolo Kessisoglu alias Jacopo, uno che la vocazione l’ha trovata ed è diventato prete; Ricky Memphis alias Pietro, manager musicale dell’improbabile cantante trapper “Schizzo”, ma appassionato dei Pooh. È questo il pretesto per inserire nella colonna sonora Pensiero, brano che più volte ricorre ad allietare la narrazione.
Un figlio di nome Erasmus è il nuovo film con Daniele Liotti
Un figlio di nome Erasmus è un film con al centro i concetti di amicizia e paternità. I quattro personaggi – ciascuno a suo modo “protagonista” – ripercorrono le tappe del loro Erasmus in Portogallo di vent’anni prima in occasione della morte di una ragazza – ormai donna – con cui tutti hanno avuto a che fare. Amalia – questo il suo nome – ha lasciato a uno di loro un’eredità importante, qualcosa (qualcuno) che potrebbe per sempre cambiare le loro vite… Sta a loro ricomporre i pezzi del puzzle per scoprire a chi spetta. Per Daniele Liotti, si tratta di un ruolo abbastanza inedito, visto anche che da un po’ di tempo a questa parte lo vedevamo quasi esclusivamente nelle fiction. A proposito di fiction: Un passo dal cielo dovrebbe tornare a breve con la sesta stagione, anche se l’inizio delle riprese è stato purtroppo condizionato dallo scoppio dell’epidemia. Ciononostante, la produzione spera in un primo ciak già quest’estate.
Daniele Liotti e il pericolo sul set di Un passo dal cielo
Durante il lavoro alla scorsa stagione di Un passo dal cielo, Daniele Liotti, che nella fiction veste i panni del comandante del corpo forestale Francesco Neri, ha subito un brutto incidente che gli ha causato se non altro parecchio spavento. Più il tempo passa, più le scene si fanno ricche di azione, ma non è stato tanto questo fattore, a influire su ciò che è effettivamente capitato. Racconta Liotti: “Stavamo girando una scena che veniva ripresa anche da un drone. A un certo punto questo drone si è avvicinato troppo al mio cavallo, che si è spaventato e ha cominciato a girare su se stesso. E io sono caduto. È stata una caduta terribile: non so neppure come ho fatto a uscirne illeso”. Nella stessa intervista a Dipiùtv, l’interprete ha raccontato la sua “terapia d’urto” contro quella che sarebbe potuta diventare una vera e propria fobia: “Nonostante lo spavento, mi sono imposto di risalire subito a cavallo perché sapevo che, se non l’avessi fatto, forse non ci sarei risalito mai più”. E forse, vista la quantità di scene da girare a cavallo, la serie si sarebbe addirittura interrotta.