Continua lo scontro a distanza tra Daniele Luttazzi e Carlo Freccero a causa dell’esclusione del comico da Rai2, dopo l’annunciata intenzione del suo direttore di affidargli un programma. Alla presentazione dei palinsesti Freccero aveva parlato di “mancata intesa economica”. Ma possibile che tutto si sia ridotto ad una mera questione di soldi? Il compenso proposto sarebbe stato troppo elevato. Secondo le indiscrezioni raccolte da Il Fatto, ci sarebbe stata una richiesta da parte dell’autore satirico di ben 110 mila euro a puntata. Per alcuni troppi per la Tv pubblica. Ma lo stesso Luttazzi al medesimo quotidiano ha spiegato: “Il mio avvocato aveva inviato a Ballandi (produttore programmi tv) una email con una somma che corrispondeva al mio compenso di 12 anni fa a La7. Freccero sostiene di non saperne niente. Il mio avvocato dà a Lavatore (vicedirettore) e a Freccero una fotocopia della email. Lavatore dice subito che la cifra è eccessiva, e che non ha mai visto compensi così in Rai. Allora chiedo quale proposta economica mi faccia la Rai”. A quel punto Lavatore e Freccero avrebbero risposto che non sarebbe loro competenza ma il contenuto di quella mail sarebbe presto finito nelle mani di Repubblica in un articolo in cui si annunciava la sua assenza in Rai, senza che lui incontrasse di fatto nessuno per discuterne. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



E’ SCONTRO TRA LUTTAZZI ED IL DIRETTORE DI RAI2

Scontro al vetriolo tra Daniele Luttazzi e Carlo Freccero dopo il mancato ritorno sulla tv pubblica del comico. Luttazzi, attraverso le pagine de “Il Fatto Quotidiano”, se l’è presa con il direttore di Rai 2, che aveva annunciato l’intenzione di riportarlo sul piccolo schermo a 18 anni di distanza dalla chiusura del programma Satyricon. Se alla presentazione dei palinsesti Freccero aveva parlato di mancata intesa economica, Luttazzi ha lasciato intendere dell’altro ripercorrendo gli incontri intercorsi con lui. Il primo avviene ad aprile:”Poiché controllare la satira è una forma di censura, propongo una soluzione che salvaguardi il diritto Rai di decidere cosa trasmettere, e il mio diritto costituzionale di fare la satira che voglio: consegnerò la registrazione della puntata il giorno prima della messa in onda, Freccero potrà decidere quali parti tagliare, e al loro posto metterò un riquadro nero con la scritta “materiale satirico giudicato non idoneo alla messa in onda”. Freccero guarda i suoi e sorride: l’ostacolo è rimosso. […] L’incontro finisce. […] Non faccio in tempo ad arrivare a casa, che l’agenzia Agi dà la notizia dell’incontro, con un’intervista“. Poi però…



DANIELE LUTTAZZI CONTRO FRECCERO: “IO CENSURATO”

Il secondo incontro con Daniele Luttazzi e Carlo Freccero avviene a maggio: si affronta la questione economica col comico che pare chiedere lo stesso compenso dei tempi di La7 dodici anni fa (pare 100mila euro a puntata). Dai dirigenti Rai si sente rispondere che “non è competenza loro, c’è un ufficio preposto“. Da quel momento in poi non c’è più nessuna trattativa, come conferma Freccero:”Il poco tempo a disposizione, in 4-5 mesi non si possono fare miracoli”(Miracoli? A maggio già si poteva concludere l’accordo, se davvero avessero voluto); 2) “La richiesta economica elevata” (Lo ripeto per i finti tonti: NON C’È STATA ALCUNA TRATTATIVA ECONOMICA CON LA RAI); 3) ”La satira di Luttazzi si basa su potere e sesso, che mi stanno bene,e sulla religione: in questa epoca pre-moderna ho ritenuto che quest’ultimo fosse un tema troppo difficile da affrontare” (Oooh, ecco il vero motivo; e in ogni epoca, anche premoderna, questa si chiama censura)“. Freccero, sentito da “Il Fatto Quotidiano”, ha parlato di “cattiveria” da parte del comico, dicendo che spiegherà i suoi rapporti con Luttazzi soltanto nel suo prossimo libro.

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