Daniele Orsato: “I giovani hanno bisogno di me”

Dopo aver “appeso il fischietto al chiodo”, Daniele Orsato non vuole rimanere nel mondo del calcio, o almeno non come designatore. “Vorrei insegnare ai giovani, credo che abbiano bisogno di me” dice, spiegando di non avere intenzione di prendere il posto di Rocchi e neppure di fare il presidente dell’AIA. A La Gazzetta dello Sport, racconta poi aver ricevuto una richiesta, a fine anno, da parte del designatore, che gli aveva chiesto di rimanere ad arbitrale un altro anno: “Io ho subito declinato per non togliere niente ai colleghi più giovani, e poi lo avevo promesso a mia madre”, rivela.



Tra le proposte ricevute dall’ex direttore di gara, anche quella dalla Russia: a Orsato era stato proposto un incarico come “Grande consulente degli arbitri” dalla Federazione Russa. Proposta che l’ex arbitro ha rifiutato, spiegando a La Gazzetta dello Sport: “Se ne è fatto un caso ma ho declinato perché ho voluto dare precedenza all’Italia”.



Daniele Orsato: “Champions League? Un po’ mi è dispiaciuto non aver arbitrato”

Parlando a La Gazzetta dello Sport, Daniele Orsato ha avuto modo di ripercorrere anche gli ultimi mesi della sua carriera. Parlando della mancata finale di Euro 2024, l’ex arbitro spiega: “Un po’ mi è dispiaciuto non averla fatta ma non mi sono arrabbiato con Rosetti (designatore Uefa, ndr). Lui ha creduto in me, scegliendomi per una finale di Champions League”.

Impossibile, per Daniele Orsato, non parlare poi anche Var, l’innovazione tecnologica introdotta ormai da un paio di anni in Serie A. L’ex direttore di gara, uno dei più esperti in Serie A, spiega: “Non era la mia kryptonite!”. L’ex arbitro, però, specifica: “Nell’andare al monitor ero dispiaciuto perché ce l’avevo con me stesso, voleva dire che dovevo guardare qualcosa che mi ero perso. Col VAR non si sbaglia più”.