La famiglia di Daniele Potenzoni ha sperato fino alla fine di poter riabbracciare il proprio caro, scomparso il 10 giugno 2015 da Roma, dove si sarebbe dovuto recare in udienza dal Papa. Il caso torna al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto, ma sfortunatamente senza grandi novità. La passata puntata si era chiusa con una domanda importante: era Daniele il ragazzo visto in un bar a Trastevere ed immortalato dalle telecamere? Il cameriere del locale aveva confermato una grande somiglianza tra il suo avventore ed il 40enne affetto da autismo del quale non si hanno più notizie da oltre quattro anni e mezzo. Per questo aveva fornito alla trasmissione di Rai3 le immagini delle telecamere di sorveglianza interne al suo bar, dalle quali si vedeva il passaggio fugace dell’uomo. Il padre di Daniele, Francesco Potenzoni, aveva avuto modo di visionare le immagini riscontrando anche lui una grande somiglianza in attesa di maggiori certezze. Del caso si era occupata anche la trasmissione Quarto Grado alla quale il padre di Daniele, proprio riferendosi all’avvistamento in un bar di Roma dell’uomo rassomigliante il figlio aveva commentato: “Penso che un padre sappia riconoscere il proprio figlio. Io dico che all’80-90% è lui, si tratta di Daniele”.

DANIELE POTENZONI, CROLLANO LE SPERANZE DELLA FAMIGLIA

Purtroppo però, l’uomo del “Bar Baffo” di Roma, nella zona di Trastevere, non è Daniele Potenzoni. La conferma giunge dalla medesima trasmissione che per prima aveva fatto emergere questa importante novità sul caso di scomparsa del quale Chi l’ha visto si occupa sin dalle sue prime fasi. Pablo Trincia, ex iena e da quest’anno inviato del programma condotto da Federica Sciarelli, è riuscito a mettersi sulle tracce del misterioso uomo ripreso nel bar. Lo ha intercettato ed è persino riuscito a stringergli la mano, appurando però che non si tratta affatto della persona scomparsa. “Non è Daniele Potenzoni l’uomo del bar di Trastevere a Roma”, scrive la redazione di Chi l’ha visto tramite i suoi social, immortalando il momento dell’incontro con una foto, “Pablo Trincia lo ha rintracciato e ha verificato che si trattava soltanto di una somiglianza”. Crollano così, ancora una volta, le speranze del padre di Daniele, anche se resta ancora in piedi la tesi della lettera anonima giunta in redazione e che indicava un monastero di Roma come punto dal quale ricominciare a sperare. Chi ha scritto quella lettera inviata da Firenze? E cosa significano le impronte al lato del messaggio?