“Tanti errori dietro la sparizione di mio figlio“. A parlare in questi termini è il padre di Daniele Potenzoni, Francesco, intervistato da Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio 8 anni dopo l’inizio di un giallo ancora senza soluzione. La scomparsa di Daniele Potenzoni risale al 10 giugno 2015, quando di lui, all’epoca 36enne, si sono perse le tracce a Roma durante una gita con un gruppo guidato da alcuni accompagnatori.
Daniele Potenzoni, affetto da autismo e residente nel Milanese con i genitori, avrebbe dovuto partecipare con la stessa comitiva all’udienza del Papa e, racconta il papà, il pensiero di quel viaggio lo aveva reso entusiasta. Giunto alla stazione Termini intorno alle 9 del mattino, il gruppo sarebbe salito su un treno della linea A della metropolitana per scendere poco dopo, ma lui sarebbe rimasto all’interno. “È una storia incredibile – sottolinea Francesco Potenzoni –, abbiamo affidato nostro figlio, fiduciosi, e il tardo pomeriggio di quel giorno ci chiamarono per dirci che la mattina era scomparso“. Le ricerche non hanno portato risultati, ma la famiglia continua la sua battaglia per trovarlo. A tal proposito, per agevolare l’eventuale riconoscimento, è stata realizzata un’immagine con age progression che mostra il presunto attuale aspetto di Daniele Potenzoni.
Il padre di Daniele Potenzoni: “Non sapere è una condanna a vita, siamo in un limbo”
Il padre di Daniele Potenzoni ha sottolineato che la famiglia non si fermerà mai nelle ricerche. “Non si può abbandonare una persona – ha precisato a Dritto e Rovescio –, lo Stato lo fa, ma non è un pezzo di carta che buttiamo via, è sangue del mio sangue e fino a che avrò vita lo cercherò sempre. Sentiamo che è vivo, fino a prova contraria non abbiamo elementi per dire che non c’è più. Il mio unico rimpianto è avergli permesso di andare. Ma vedendolo così felice, aveva detto a tutto il paese ‘Vado a vedere il Papa a Roma’, e mi hanno convinto. Era tutto felice, mi sembrava di fargli un torto troppo grande, allora l’ho accompagnato alla stazione e l’ho affidato alla persona che avrebbe dovuto stare con lui“.
Francesco Potenzoni ha ribadito il suo punto di vista sulla sparizione del figlio, avvenuta ormai 8 anni fa: “Sono stati fatti tantissimi errori, ancora oggi ci chiediamo come si fa a perdere una persona così. Ancora oggi non sappiamo cosa è successo a Daniele perché nessuno ha avuto la forza di indagare come doveva indagare (…). La denuncia non l’hanno saputa neanche fare, non hanno detto subito la patologia che aveva. La denuncia è stata sbagliata. Dopo, quando gliel’ho fatta fare io alla mattina, hanno indicato la patologia. Ma era già tardi chiamarmi alle 6:30 di sera, l’hanno perso alle 9 del mattino, cosa hanno fatto tutto quel tempo? Dove sono andati?“.