Dalla platea televisiva dei reality show a un blitz antimafia che ha visto scattare le manette anche ai suoi polsi. È questa la parabola di Daniele Santoianni, personaggio noto al grande pubblico dei reality show Mediaset per aver partecipato alla decima edizione dei “Grande Fratello” e oggi tornato suo malgrado alla ribalta dopo che il suo nome ha cominciato a circolare tra le persone arrestate al termine dell’operazione denominata “Mani in pasta”. In realtà Santoianni era da tempo fra gli indagati e oggi si apprende il 39enne molisano, originario di Termoli, avrebbe svolto delle attività (tra cui pare anche quella di prestanome), a favore della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, di fatto “agevolandone” l’attività suddetta. In base a quanto emerso dalle indagini del Nucleo Speciale della Polizia Valutaria, infatti, l’ex “gieffino” sarebbe stato stando a quanto si apprende il legale rappresentante di un’azienda che commercializzava caffè e che era in realtà di proprietà della suddetta famiglia mafiosa. (agg. di R. G. Flore)



LA VICINANZA AL CLAN FONTANA

C’è anche Daniele Santoianni, ex concorrente del Grande Fratello 10, fra gli indagati nel maxi blitz anti-mafia di oggi, che ha portato all’arresto, fra domiciliari e in carcere, di ben 91 persone. Secondo l’accusa circolante su tutti i quotidiani, l’ex gieffino sarebbe un presunto prestanome della famiglia Fontana, noto clan siciliano di Cosa Nostra, ma lo stesso avrebbe negato, come scrive IlGiornale, qualsiasi conoscenza della storia alle spalle di questa potente famiglia. La cosa certa è che Santoianni, come quasi tutti del resto, aveva voglia di successo, voleva “sfondare” come si dice, e dopo aver tentato la via del broker e la partecipazione al reality di casa Mediaset, pare si sia appunto avvicinato ad un mondo sbagliato, forse ingenuamente, che l’ha portato a fare la conoscenza di persone poco raccomandate. Tutto da dimostrare ovviamente, così come sia da dimostrare che Santoianni sia davvero legato in qualche modo a Cosa Nostra. Al momento si parla di presunto prestanome tramite un’azienda che vende cialde di caffè, ma fino a che non ci sarà la replica dello stesso gieffino o dei suoi legali, il tutto rimarrà un grande punto interrogativo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



DANIELE SANTOIANNI, ARRESTATO EX GRANDE FRATELLO 10: MOK CAFFÈ “PRESTANOME MAFIA”

La notizia dell’arresto dell’ex Grande Fratello 10, Daniele Santoianni, è senza dubbio una delle più chiacchierate di questa mattina. Come riferito dai principali organi di informazione online, le accuse nei suoi confronti sono quelle di essere un presunto prestanome alla mafia. L’ex concorrente del reality show, scrive l’Huffington Post, era il rappresentante legale della Mok Caffè Srl, ditta che commerciava appunto in caffè, che era stata di fatto controllata da Cosa Nostra: “Con ciò – scrive il gip a riguardo – alimentando la cassa della famiglia dell’Acquasanta e agevolando l’attività dell’associazione mafiosa”. Daniele Santoianni ha tentato la fortuna entrando nella casa più spiata d’Italia, ma evidentemente il tutto non è andato come sperava, anche se per un paio d’anni ha tentato di sfondare nel mondo dello spettacolo, come la recitazione nel film “Asfalto Rosso”, che racconta la storia di un pilota vittima di un incidente stradale che deve cominciare una nuova vita. In quell’occasione aveva recitato con Sabrina Cereseto, ex miss e volto noto di Youtube, e pare che i due abbiano avuto anche un mezzo flirt. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



DANIELE SANTOIANNI, EX GF 10 ARRESTATO “VADO AL REALITY PER SOLDI”

Daniele Santoianni, ex concorrente del Grande Fratello 10, è finito nell’indagine della dda di Palermo riguardante i clan di Cosa Nostra dell’Acquasanta e dei Fontana. L’ex GF 10 si trova al momento agli arresti domiciliari, accusato, fino a prova contraria, di essere un presunto prestanome del clan. Non sappiamo se Santoianni sia davvero colpevole o meno, ma secondo alcune indiscrezioni circolanti in queste ultime ore, riportate anche da Repubblica, non è da escludere che l’ex gieffino si sia fatto in qualche modo attrarre da un brutto giro, a causa di alcune presunte difficoltà economica, ipotesi comunque tutta da verificare. E in queste ore è tornata a galla una vecchia intervista che lo stesso Santoianni aveva rilasciata nel 2011 sul canale Youtube «buongiorno3channel», in cui raccontava alla conduttrice Patrizia Rossetti di aver partecipato al reality show per soldi: «Avevo bisogno di soldi, era la mia ultima spiaggia. Ho mandato tanti curricula, mi hanno chiamato per il GF. E mi sono detto perché non fare una cosa che in un altro momento della mia vita non avrei fatto?». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

DANIELE SANTOIANNI, EX GF 10 ARRESTATO: PRESTANOME DELLA MAFIA?

C’era anche Daniele Santoianni fra le “reclute” di Cosa Nostra, la nota mafia siciliana. L’ex broker, nonché ex concorrente del Grande Fratello 10, è finito agli arresti domiciliari, fermato dalle forze dell’ordine nell’ambito di una maxi retata che ha portato all’esecuzione di ben 91 ordinanze di custodia cautelare. A dare notizia è l’edizione online di Repubblica, che cita l’ex concorrente del reality show di casa Mediaset, scomparso senza avere successo dopo l’esperienza in televisione. Secondo quanto emerso, Santoianni, forse in difficoltà economiche, aveva iniziato a fare da prestanome ai mafiosi, attraverso una società per la vendita del caffè. Da qualche ora a questa parte è stato fermato dalla procura di Palermo e dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, che lo accusano di far parte del sistema di riciclaggio di denaro a cui capo vi è il clan Fontana, storica famiglia siciliana, da anni trasferitasi a Milano. L’operazione è scattata nella notte a Palermo, dove gli esponenti mafiosi del clan Acquasanta si erano infiltrati in alcuni ippodromi cittadini, nonché in una cooperativa che lavora ai cantieri navali.

DANIELE SANTOIANNI E NON SOLO: 91 ARRESTI DA PALERMO A MILANO

A Milano, invece, arresti per i Fontana, leggasi Gaetano, Giovanni e Angelo, i tre figli di Don Stefano, considerato uno dei fedelissimi di Totò Riina, morto nel 2013. Arrestata anche la figlia del boss dell’Acquasanta, Rita, nonché Angela Teresi, la moglie. E in Lombardia si trovavano anche coloro che gestivano la commercializzazione di cialde e capsule di caffè, uno degli ultimi business, insospettabile, su cui i mafiosi hanno allungato i loro tentacoli. Un’indagine che parte da lontano quella che ha portato ai 91 fermi di oggi, iniziata addirittura dal compianto giudice Falcone negli anni ’80, il primo che aveva iniziato a scalfire il regno dell’Acquasanta. “I clan sono pronti ad approfittare della situazione attuale – le parole del gip Piergiorgio Morosini, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare – sono sempre pronti a dare la caccia ad aziende in stato di necessità. Con la crisi di liquidità di cui soffrono imprenditori e commercianti, i componenti dell’organizzazione mafiosa potrebbero intervenire dando fondo ai loro capitali illecitamente accumulati per praticare l’usura e per poi rilevare beni e aziende con manovre estorsive, in tal modo ulteriormente alterando la libera concorrenza”. Sequestrati beni per un valore di 15 milioni di euro. Tornando a Daniele Santoianni, si attende la sua eventuale replica nonchè quella dei suoi avvocati, per comprendere al meglio la sua posizione in questa vicenda. Fino a che non ci sarà la condanna, il ragazzo risulterà essere innocente.