L’immobiliarista Danilo Coppola, 56 anni, sarebbe stato arrestato a Dubai poche ore fa. Lo riporta RaiNews, secondo cui il provvedimento sarebbe scattato su mandato di arresto emesso in seguito a una condanna definitiva a 7 anni di carcere per bancarotta fraudolenta, con sentenza del luglio 2022, relativamente al crac del Gruppo Immobiliare 2004.
Danilo Coppola, in passato tra gli uomini più ricchi d’Italia, aveva raggiunto la notorietà con le scalate di Antonveneta e Banca Nazionale del Lavoro insieme a Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, ricostruisce la testata, nella stagione dei cosiddetti “furbetti del quartierino“, e da alcuni mesi risultava latitante. L’immobiliarista romano aveva rilasciato anche un’intervista ad Antonino Monteleone per Le Iene da una località all’estero mentre era ricercato dalle autorità italiane, nel maggio scorso, per spiegare le ragioni che l’avrebbero spinto a scappare. A suo dire, la condanna sarebbe parte di un “disegno dei poteri forti” volto a distruggerlo demolendo non solo la sua carriera, ma anche la sua credibilità.
Danilo Coppola arrestato a Dubai, la ricostruzione dei fatti e la sua versione
Danilo Coppola dovrebbe scontare 6 anni, 2 mesi e 12 giorni per una serie di reati fallimentari. Coinvolto in diverse vicende giudiziarie, fino a poche ore fa, riporta La Stampa, l’immobiliarista risultava latitante ed era destinatario di un mandato di arresto internazionale. Prima di rifugiarsi negli Emirati Arabi Uniti, Danilo Coppola sarebbe stato in Svizzera dove le autorità del Paese avrebbero negato la consegna all’Italia in relazione ad un’ordinanza di custodia in carcere per un altro procedimento per tentata estorsione.
Per mesi, nonostante la latitanza, avrebbe postato video sui suoi canali social contro i magistrati italiani titolari delle inchieste a suo carico e proclamandosi sempre “innocente” e vittima del “sistema”. Nel 2020, la condanna per il crac del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria, diventata definitiva nel luglio 2022. Al Corriere della Sera, lo stesso anno, Danilo Coppola aveva parlato della sua fuga all’estero: “Sono ricercato. Dall’8 marzo c’è un ordine di custodia cautelare nei miei confronti. L’ho saputo e ho preferito non farmi trovare. Non vorrei fare l’ennesimo carcere preventivo per poi essere di nuovo assolto“. Ai microfoni di Antonino Monteleone per Le Iene, nel maggio scorso, l’immobiliarista aveva ribadito di sentirsi vittima dei “poteri forti” che lo avrebbero ingiustamente dato in pasto alla magistratura finendo per costringerlo ad allontanarsi dalla famiglia. “Io sono protagonista di un grosso errore giudiziario. Questa è una porcheria (…). Io ho subito 37 processi, alla fine mi hanno condannato (…). Non faccio una bella vita, sto lontano dai miei genitori e da mia madre che è in una situazione gravissima di malattia… Quando tornerò in Italia? Quando si scoprirà la verità sul mio caso, qui si tratta di una serie di doli che sono stati portati avanti per fermarmi, perché ‘Coppola ha osato andare contro il sistema’. Nei miei confronti c’è un accanimento. Di me non fregava un c***o a nessuno“.