Danilo D’Amico è stato aggredito, nuovamente, in quel di Ponza dove da anni esercita l’animoso ruolo di dirigente Fratelli d’Italia e consigliere dell’opposizione: come annunciato da Giorgia Meloni con un post di denuncia sui social, ieri sera il giovane D’Amico è stato aggredito per la seconda volta in pochi mesi (il 28 dicembre 2018 il primo episodio), con pestaggio e accoltellamento (per fortuna solo superficiale) al corpo e al volto. Stava tornando a casa e due persone a volto coperto si sono avvicinati e lo hanno ferito al volto con un’arma da taglio, pestandolo e lasciandolo in una pozza di sangue per strada. Il giovane dirigente FdI ha chiamato i soccorsi e gli sono stati applicati 6 punti di sutura al Poliambulatorio di Ponza: «Ho visto due ombre e non ho avuto il tempo di reagire, mi hanno aggredito e sono fuggiti», spiega D’Amico agli inquirenti. A dicembre invece venne aggredito di mattina e fu malmenato da altri due personaggi mai riconosciuti in seguito; «Finiscila cogl…e che faremo come con Vigorelli, ti mandiamo a casa ma a te sulla sedia a rotelle».



IL PESTAGGIO DEL DIRIGENTE FDI A PONZA: LE REAZIONI

All’epoca della prima aggressione il portavoce di Fratelli d’Italia a Ponza aveva così replicato sui social: «Non smetterò mai di sottolineare chi sono i fans della Casa dei Ponzesi. Sono già stato minacciato (più volte) ma ora lo scrivono apertamente e tranquillamente. E vabbè, loro sono quelli bravi!». Oggi Danilo D’Amico viene aggredito per una seconda volta e la reazione di Giorgia Meloni è durissima: «vittima di una nuova e gravissima aggressione mentre rientrava a casa. Le immagini del suo volto ricoperto di sangue ci hanno lasciato sgomenti. Presenteremo un’interrogazione parlamentare e chiediamo che sia fatta luce su questo nuovo vigliacco episodio criminale, che colpisce un uomo impegnato sul territorio e a difesa dei cittadini». Secondo l’ex sindaco di Ponza Vigorelli, «Non ci sono dubbi che il movente sia politico. Danilo, dirigente di Fratelli d’Italia, con la sua foga generosa, il suo entusiasmo e la sua passione, certo non la manda a dire quando ritiene giusto criticare, anche aspramente, chi sta massacrando Ponza. E’ proprio questo che deve far riflettere. Quando dalla normale contesa politica si passa alle mani e si continua con il coltello, vuol dire che si è toccato il fondo, che tutte le regole sono saltate, che non ci sono più le condizioni per un vivere civile».



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