Chi è Danilo Rea?

Danilo Rea, chi è uno dei pianisti jazz più famosi in Italia? Scopriamo insieme qualcosa di più sulla sua vita professionale e privata. Classe 1967, Danilo è nato il 9 agosto a Vicenza e sin da bambino si appassiona al mondo della musica. Trasferitosi a Roma con la famiglia, Danilo inizia a studiare pianoforte ricevendo il diploma presso il Conservatorio di Santa Cecilia. Nel 1975 inizia la sua carriera in ambito jazz collaborando con Roberto Gatto ed Enzo Pietropaoli. La grande popolarità arriva qualche anno dopo quando collabora con grandissimi artisti del calibro di Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Riccardo Cocciante.



Non solo pianista jazz, visto che Danilo Rea durante la sua carriera si è avvicinato anche alla musica progressive contribuendo alla formazione del gruppo New Perigeo. Durante una intervista, il pianista ha raccontato quando la musica live sia tutto per lui: “il concerto dal vivo è però insostituibile. Il rapporto con il pubblico ti dà un’energia che non si trova in nessun altro modo, c’è uno scambio continuo e mai uguale da una sera all’altra. Quando finisco un concerto sono stanco, sì, ma rigenerato dall’energia che mi ha trasmesso il pubblico”.

Danilo Rea, vita privata

Per quanto concerne la vita privata di Danilo Rea, il pianista jazz e felicemente sposato. Dal suo matrimonio è nata una figlia di nome Oona Rea, una fra le più promettenti voci nel panorama jazz italiano. Figlia d’arte, Oona ha iniziato a collaborare con diversi artisti anche al di fuori dei confini italiani. Non è dato sapere di più, invece, sulla moglie di Danilo Rea.

Tornando alla musica dalle pagine di onlinejazz ha raccontato perchè ha scelto la musica: “suono per scambiare emozioni con chi mi ascolta, altrimenti non ci sarebbe motivo per suonare! Suono giocando sempre attorno alla melodia, proprio perché nel piano solo godo di totale libertà e posso uscire dal concetto di tema e conseguente assolo. Entro ed esco dal brano in piena libertà, come in un sogno, una cascata di note che partono sempre da un tema a me caro, forse caro anche a chi ascolta”.