Danilo Toninelli a tutto tondo ai microfoni di Zona Bianca. L’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è tornato sulle sue gaffe ed ha tenuto a precisare un dettaglio sul clamoroso caso del Brennero: «Io il dossier del Brennero lo conosco e lo conoscevo perfettamente, scusate l’errore perché non sono un ingegnere delle strade. Per me il termine corretto era passante, il termine tunnel ha fatto costruire la classica non-notizia per cui c’era una gaffe clamorosa. Sbagliano tutti, sbaglia anche il tanto osannato Draghi, la differenza è nel modo in cui viene raccontato l’evento».



Danilo Toninelli ha poi parlato del premier Mario Draghi: «Draghi deve portare a casa i risultati promessi, perché il grande risultato del Recovery Plan è per il 95% il prodotto del lavoro del governo Conte. Non lo dico io, ma i fatti. Parlando di non-notizie, faccio un esempio: settimane fa Draghi si è presentato al Senato e per due volte è intervenuto dicendo “onorevoli e deputati”, mentre eravamo senatori. Dopo il doppio errore, ha fatto una smorfia di imbarazzo: se fosse stata immortalata e se fosse stato titolato “Draghi non sa dove si trova”, si creava la notizia. Tutti sbagliano».



DANILO TONINELLI: “NARRAZIONE CONTRO DI ME”

Danilo Toninelli si è poi soffermato sulla tensione tra Conte e Grillo, puntando il dito contro i media: «Oggi abbiamo avuto un incontro con Conte, ci sentiamo con Grillo, non c’è alcun braccio di ferro tra i due. C’è un’ansia di ingigantimento delle notizie. Stiamo facendo una rifondazione ed è normale che ci siano dei passaggi che necessitano di una discussione, ma non è in corso una guerra fratricida». L’esponente M5s ha poi denunciato: «In Italia troppo spesso vengono narrati dei fatti che non corrispondo a verità e questi fatti inquinano la democrazia. C’è una narrazione contro di me, il libro sta andando molto bene e infatti contestano me e non il libro». Infine, Danilo Toninelli ha commentato così la posizione del Vaticano sul ddl Zan: «Il Vaticano è legittimato a dire quali sono le proprie posizioni, ma il Parlamento è altrettanto legittimato ad andare avanti. Il Parlamento può andare avanti anche se il Vaticano non è d’accordo».

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