Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, nonché uno degli uomini più vicini al presidente Zelensky ed in prima linea nelle decisioni sulla guerra contro la Russia, ha parlato del destino del conflitto sulle pagine di Repubblica. Perentorio e deciso, conferma per l’ennesima volta che “non possono esserci negoziati con Putin. La Russia deve essere distrutta” e l’Ucraina non è disposta a fare alcun passo indietro.



Danilov ci tiene anche a smentire le notizie secondo le quali l’occidente stia cercando di convincere Kiev a negoziare, “esistono solo su internet”, spiega, sostenendo che “non ci è stato indicato alcun obbligo a negoziare“. Passando, invece, alla missione di pace promossa da Papa Francesco e capitanata dal cardinale Matteo Maria Zuppi, ritiene che se “il Papa è pronto a stringere la mano all’assassino di 500 bambini ucraini, allora qualcosa di brutto e anticristiano sta sicuramente accadendo in questo mondo”. Infatti, Danilov rimane convinto che non vi sia alternativa per la Russia se non essere “sconfitta sul suolo ucraino. Ne siamo sicuri”.



Oleksiy Danilov: “L’impero di Putin verrà distrutto”

Commentando, invece, quanto sta accadendo sul campo di battaglia, e specialmente alla controffensiva che pare essere immobile, Danilov sostiene, nuovamente perentorio, che pensarlo è “una visione superficiale. È difficile chiamare stabilità”, spiega, “la distruzione quotidiana di una o più compagnie di russi, e delle loro retrovie; la liquidazione dei punti di comunicazione, delle armerie e dei posti di comando”.

L’ennesimo punto di cui è assolutamente certo Danilov è che è stato avviato un profondo “processo di disintegrazione della Russia. L’Impero russo è entrato nella fase della sua liquidazione finale, è il destino di tutte le chimere imperiali e Putin, con la disastrosa decisione di attaccare l’Ucraina, ha accelerato il processo”, mentre dal canto loro usciranno solamente in un modo dal conflitto che procede da più di un anno e mezzo, ovvero uniti, perché secondo Danilov “la migliore garanzia di integrità territoriale sarà il ritorno completo e incondizionato di tutti i territori occupati, compresi Donetsk e Lugansk, sotto controllo delle autorità ucraine”.