“LA POSIZIONE DELLA CHIESA SULLA GUERRA È STRANA”: L’INTERVISTA DEL CONSIGLIERE DANILOV
Se è vero che la vera diplomazia da tempo prova sotto traccia, senza grandi proclami, a provare a un flebile ma esistente tentativo di convocare un negoziato per la guerra in Ucraina, dichiarazioni e prese di posizioni veementi come spesso vengono portati da Mosca fino a Kiev hanno come unica conseguenza il “raffreddamento” delle relazioni. Così è avvenuto negli scorsi giorni con le dichiarazioni dell’ex Presidente russo Medvedev e così, in parte, anche con l’intervista rilasciata oggi al “Corriere della Sera” dal segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov.
Non da oggi uno degli uomini militari più duri del Governo Zelensky, Danilov si scaglia contro Putin e la Russia ma lancia messaggi non certo “teneri” anche all’Occidente e pure alla Chiesa Cattolica. «Volete che ci arrendiamo? So che ci sono politici italiani che continuano a dialogare col diavolo di oggi, Putin. Piuttosto dite pubblicamente che lo sostenete. In Italia avete anche la strana posizione della Chiesa. Che Chiesa è quella che preferisce gli assassini di bambini? Se la Chiesa ritiene giusto accettare le condizioni di Satana, allora capisco, ma non credo», attacca Danilov nel colloquio con il “CorSera” alla vigilia della tanto annunciata “controffensiva”. La missione di pace lanciata dal Vaticano e curata ora dal Presidente CEI Mons. Zuppi non sembra convincere ancora Kiev, così come le dichiarazioni più diplomatiche degli scorsi giorni con il “ministro degli Esteri” della Santa Sede, Mons. Gallagher.
DANILOV (CONSIGLIO SICUREZZA UCRAINA): “MAI TRATTARE CON PUTIN, È SATANA”
Ma il tema resta sempre quello: negoziando si possono evitare ulteriori altri morti e scempi. La posizione di Kiev resta però impassibile su questo: «La gente ha paura a dare il giusto nome alle cose e perde il senso della realtà. Voi lo chiamate Putin, ma il suo nome è Satana. Se uno porta il crocefisso al collo va a benedire il diavolo? Quali leggi divine permettono di uccidere i bambini?». Danilov sottolinea di non volere per nessun motivo al mondo il “russifascismo” in Ucraina, «perché abbiamo imparato la lezione della storia. Non dovete spingerci o insistere. Devono ritirarsi e basta. Questa è casa nostra».
La minaccia della bomba atomica non spaventa Zelensky, rileva ancora il consigliere della Difesa: «La Bomba vada a farsi fottere. Se dovessimo spaventarci, vorrebbe dire che solo i Paesi con l’atomica possono difendersi. E’ questo che volete? Noi no, non ci pieghiamo». Il parallelo con Hitler prosegue anche se con un dovuto distinguo: «L’1 settembre 1939 Hitler ha invaso la Polonia. Andava fermato allora, ma tutti hanno avuto paura. Il 24 febbraio 2022 è successo lo stesso solo che il nuovo Hitler ha trovato davanti noi. E invece di occupare l’Ucraina in tre giorni, è stato fermato e perderà. Potete aiutarci? Fatelo». L’Cccidente fa molto, così come l’Italia, ma Danilov chiede di più: «noi ringraziamo infinitamente, ma si può fare di più. Il totale isolamento, blocco di ogni transazione e persona. Molti russi passeggiano ancora per Venezia, Firenze, Roma. Per alcuni la risposta è il denaro e per questo trattano ancora con Satana».