Danimarca: il piccolo boom economico grazie ai farmaci contro l’obesità
L’economia della Danimarca da diversi anni verte in una profonda e complicata crisi che, tuttavia, nell’ultimo periodo sembra essersi leggermente invertita. Come spiega il quotidiano inglese Wall Street Journal, questo (ancora limitato) boom è dovuto alle importanti crescite che ha registrato la Novo Nordisk, ovvero la principale azienda farmaceutica danese, di proprietà statale, grazie ai suoi farmaci diffusi in tutto il mondo contro l’obesità.
Per semplificare, insomma, si potrebbe dire che attualmente l’economia della Danimarca si regge sui farmaci contro l’obesità. Parlando di numeri, la Novo Nordisk grazie ai suoi farmaci chiamati Ozempic e Wegovy, ha visto nell’ultimo anno un aumento pari a due terzi, rispetto allo scorso, del suo valore di mercato. Ora, l’azienda ha un valore che si aggira attorno ai 419 miliardi di dollari, superiori addirittura al PIL della Danimarca, che si attesta a circa 406 miliardi di dollari. Non solo, perché questo ha portato l’azienda farmaceutica a superare due colossi danesi, ovvero Lego e Carlsberg, e ad assumere il secondo posto tra le aziende pubbliche più valutate in Europa, seconda solamente al marchio di lusso LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton.
L’allarme: “L’economia cresce, ma ci sono anche dei rischi”
Grazie agli impressionanti dati registrati da Novo Nordisk, l’economia della Danimarca si trova ora in un momento di importante crescita. Secondo gli analisti, infatti, grazie ai considerevoli introiti registrati negli USA, l’azienda ha generato un importante traffico di conversione dollaro/corona danese, riuscendo ad aumentare il valore della valuta locale rispetto a quello dell’euro (a cui si aggancia a livello finanziario).
Così, con una moneta più forte, i regolatori economici della Danimarca hanno mantenuto i tassi di interesse inferiori a quelli della BCE, aumentando gli investimenti interni. Ma, se da un lato l’economia danese gode di un ottimo momento, il Wall Street Journal ci tiene anche a sottolineare i possibili effetti dannosi della dipendenza da una singolo, grande, azienda nazionale. Esemplare, il caso della Finlandia, che per gli anni precedenti al nuovo millennio godette di una situazione simile a quella della Danimarca, grazie a Nokia, che nel 2000 rappresentava il 4% del PIL finlandese. Complessivamente, grazie all’azienda di telefonia, il PIL pro capite è cresciuto tra il ’95 e il 2007 del 55%, ma nel 2008 qualcosa cambiò. Nokia, infatti, perse quote di mercato a causa dell’affacciarsi nell’industria di Apple con il suo innovativo iPhone, che fece crollare le vendite dell’azienda finlandese, con effetti marcati anche sull’economia locale.