A seguito del ritiro di un lotto del vaccino AstraZeneca da parte di Aifa, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto un colloquio telefonico con Ursula Von der Leyen e dalla conversazione, rende noto Palazzo Chigi, è emerso che “non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino AstraZeneca. La presidente Von der Leyen ha comunicato che l’Ema ha avviato una ulteriore review accelerata“.
Intanto, in Liguria, in data 9 febbraio, sono state consegnate 6.300 dosi del lotto attenzionato, di cui 5.500 risultano già somministrate: lo ha affermato ai microfoni de “La Nazione” Barbara Rebesco, direttore politiche del farmaco Alisa. “Dalla ricognizione preliminare emerge che abbiamo ricevuto 23 segnalazioni totali di reazione avversa per il vaccino AstraZeneca, di cui 9 del lotto oggetto di provvedimento. Si tratta di reazioni non gravi, tutte risultano risolte o in fase di miglioramento. Al momento non è stato definito alcun nesso di causalità con la somministrazione del vaccino, per arrivare a questa conclusione è infatti necessaria un’attenta valutazione che è al momento in corso”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
ASTRAZENECA, NON È STESSO LOTTO DELLA DANIMARCA
Occorre chiarire bene i termini della questione per evitare inutili “terrorismi” generati nella popolazione: lo stop dell’Aifa sul lotto AstraZeneca non è il medesimo lotto per cui Danimarca, Austria, Norvegia e Islanda hanno sospeso l’intera vaccinazione AZ. Lo ha ben spiegato l’Agenzia del Farmaco nel suo comunicato odierno, «il lotto in questione non è stato distribuito in Italia». Il codice del lotto “austriaco” è infatti ABV5300, mentre il lotto sospeso dall’Aifa per l’Italia è di codice ABV2856: «I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità» e finora sono emersi tracce di quel lotto non solo in Sicilia ma anche in Molise e Toscana. La segnalazione di quegli “eventi avversi gravi” spiegati dall’Aifa riguarda un militare morto in servizio ad Augusta, residente a Misterbianco: come spiegato dall’Ansa, «Il militare il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose di vaccino dello stesso lotto a cui fa riferimento l’Aifa». Come ha da poco specificato il procuratore capo di Siracusa, Sabrina Gambino all’Ansa «Si tratta di un lotto che è stato commercializzato sia in Italia che in Europa. Stiamo indagando e purtroppo non è facile visti i numerosi soggetti coinvolti. Non dobbiamo creare allarmismo ma le nostre scelte sono dettate dalla tutela della salute pubblica». Il secondo caso riguarda sempre la Sicilia ma un altro militare deceduto, questa volta a Catania, 12 giorni dopo l’inoculazione del vaccino AZ lotto ABV2856. Intervenuto a Rai News24 il virologo del Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha commentato «Rischi vaccinazione sono irrisori e non deve passare l concetto che AstraZeneca sia un vaccino di serie B: tutti i dati e gli studi sono stati garanti e validati da Ema e Aifa, non terrorizzare la popolazione».
AIFA DISPONE LO STOP DI UN LOTTO SOSPETTO
Dopo Danimarca, Austria, Estonia, Lussemburgo, Lituania e Lettonia anche Norvegia e Islanda questa mattina hanno sospeso per precauzione e fino a nuovo avviso l’uso del vaccino AstraZeneca dopo i possibili problemi generati da un lotto specifico nelle scorse settimane. Al momento le autorità sanitarie dei rispettivi Paesi non arrivano comunque a definire il vaccino AZ come responsabile dei trombi/coaguli riscontrati in alcuni pazienti vaccinati, ma proprio per precauzione hanno deciso comunque di sospendere l’intera fase vaccinale di quel siero. In Italia la situazione è diversa visto che quello stesso lotto non è stato distribuito, ma l’AIFA (Agenzia del Farmaco italiana) ha comunque disposto il divieto futuro di quel tipo di lotto AstraZeneca: in più, a seguito della segnalazione di «alcuni eventi avversi gravi», la stessa Agenzia ha disposto «in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti Covid-19, Aifa – si legge nella nota ufficiale – ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’Ema, Agenzia del farmaco europea». Da ultimo, precisa l’agenzia italiana, non è stato comunque stabilito «nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi. Aifa comunicherà tempestivamente qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile».
ASTRAZENECA: “I DATI DICONO CHE VACCINO È SICURO”
A rispondere direttamente alla Danimarca è AstraZeneca che rivendica la sicurezza dei propri vaccini davanti alle sospensioni emerse in alcuni Paesi Ue dopo dubbi e sospetti in merito ad un lotto specifico distribuito nelle scorse settimane: «La sicurezza del vaccino contro Covid-19 è stata ampiamente studiata nei trial clinici di fase 3 e i dati sottoposti a peer-review confermano che il vaccino è generalmente ben tollerato». Il lotto “incriminato” di AstraZeneca (ABV5300) che ha provocato la sospensione in Danimarca e Austria è stato consegnato in 17 Paesi – tra cui Francia, Grecia, Spagna, Svezia, Polonia, Paesi Bassi, Malta, Irlanda, Islanda, Cipro – ma non c’è l’Italia. Al netto di ciò, per il virologo del San Raffaele di Milano Roberto Burioni restano allarmanti le notizie europee sul siero Uk: «Spero che AstraZeneca, che ha 76000 dipendenti e 3miliardi di utili annui possa degnarsi di destinare alcune delle sue risorse a spiegare quello che è accaduto. n tempo di pandemia la fiducia dei pazienti nei vaccini è un bene comune che deve essere tutelato. Spero che dopo i mille errori già commessi l’Unione Europea non faccia anche quello di consentire a questa multinazionale di rimanere in silenzio come se nulla fosse».
SOSPESI VACCINI ASTRAZENECA IN DANIMARCA E AUSTRIA
La Danimarca è solo l’ultima in Europa ad aver sospeso il vaccino anti-Covid di AstraZeneca facendo scattare indagini immediate sui possibili effetti: è notizia di questa mattina da Copenaghen che il Governo ha sospeso per precauzione l’uso dei vaccini AstraZeneca in tutto il Paese a causa di potenziali problemi di coagulazione del sangue in alcuni pazienti sottoposti alla vaccinazione del siero anglo-italiano. «Le autorità sanitarie hanno sospeso, per misure precauzionali, la vaccinazione con AstraZeneca a seguito del segnale di un possibile effetto collaterale grave sotto forma di coaguli di sangue fatali. Al momento non è possibile concludere se esista una connessione. Agiamo presto, è necessario indagare a fondo», scrive su Twitter il Ministro della Salute del Governo danese, Magnus Heuniche. Dopo i dubbi iniziali, ora a livello europeo – Italia compresa – è stato dato il via libera sicuro e ufficiale alle vaccinazioni di AstraZeneca anche agli over 65 ma è negli ultimi giorni che qualcosa sta avvenendo in sempre più Paesi europei.
DANIMARCA E NON SOLO: CHI HA DUBBI SU ASTRAZENECA
Oggi la Danimarca, ieri l’Austria, nei giorni scorsi anche Estonia, Lussemburgo, Lituania e Lettonia: le decisioni di questi Governi, tra loro abbastanza simili nei contenuti, hanno posto un blocco temporaneo alla vaccinazione di AstraZeneca per problemi legati a presunti coaguli, trombosi e addirittura casi di morte sopraggiunte dopo le vaccinazioni. Si attende il responso del Comitato di valutazione dei rischi dell’Authority con sede ad Amsterdam che a breve comincerà un’indagine in merito anche se dall’EMA (Agenzia del Farmaco europeo) giungono notizie rassicuranti dopo il caso austriaco: «non ci sono attualmente indicazioni che la vaccinazione abbia causato queste condizioni, che non sono elencate come effetti collaterali di questo vaccino». Per Soren Brostroem, direttore della National Health Authority, la decisione di “stoppare” AstraZeneca in Danimarca è un punto centrale della attuale campagna di vaccinazione europea: «Siamo nel bel mezzo del più grande e importante programma di lancio di vaccinazioni nella storia danese. E in questo momento abbiamo bisogno di tutti i vaccini che possiamo ottenere. Pertanto, mettere in pausa uno dei vaccini non è una decisione facile. Ma proprio perché vacciniamo così tanto, dobbiamo anche rispondere con tempestività quando si è a conoscenza di possibili gravi effetti collaterali. Dobbiamo chiarire questo aspetto prima di poter continuare a utilizzare il vaccino di AstraZeneca». Nel convegno mattutino della Uil “Vaccino per tutti” ha commentato il caso anche il direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia «Arrivano notizie non confortanti dalla Danimarca rispetto alla sospensione di un vaccino (di Astrazeneca, ndr) e questo non ci aiuta, perché aumenta l’incertezza dei cittadini rispetto all’utilizzo di questo o quell’altro vaccino o di una supposta classificazione di vaccini cosiddetti di serie A e serie B».