La Danimarca ha annunciato che attuerà il riarmo, ma la Groenlandia è contraria. La Premier Mette Frederiksen, nel corso della riunione annuale con i territori autonomi, è stato piuttosto chiaro. “La guerra e in particolare la brutale aggressione della Russia all’Ucraina sta lasciando tracce nel resto del mondo. Dobbiamo impedire che si diffonda nell’Artico”, ha affermato come riportato da Le Figaro.



È per questo motivo che verrà portato avanti un importante piano di riarmo. Lo sviluppo è decennale e costerà al Governo ben 19,2 miliardi di euro. È il progetto militare più ambizioso dalla seconda guerra mondiale per il Paese, che conta 5,8 milioni di abitanti. Prima del via libera, tuttavia, servirà l’approvazione dei partiti presenti in Parlamento e anche dei Governi della Groenlandia e delle Isole Faroe. È qui che i nodi vengono al pettine. L’esecutivo di Copenhagen e i leader Inuit infatti speravano di preservare le loro regioni dalle tensioni.



Danimarca vuole il riarmo ma Groenlandia contraria: è scontro

È in corso una querelle dunque tra la Danimarca, che vuole il riarmo, e la Groenlandia, che vuole andarci piano. La Premier Mette Frederiksen da parte sua non ha molti dubbi. “È inutile aggrapparsi all’illusione dei negoziati pacifici quando la Russia sta continuando la sua guerra in Europa. Non è solo in Ucraina che ha un ruolo aggressivo, ma anche nell’Artico. Dobbiamo affrontare questa sfida. Non dobbiamo essere ingenui. La Russia non vuole il bene della Groenlandia”, ha ribadito. Inoltre, ha sottolineato che la posizione del suo Paese non è spensierata, dato che al suo interno sono presenti delle basi militari degli Stati Uniti.



La questione insomma è spinosa e nei prossimi mesi l’esecutivo sarà chiamato a discuterne per arrivare a un compromesso. Il riarmo tra l’altro è soltanto l’ultimo dei punti di tensione tra i due soggetti. Il desiderio di indipendenza della Groenlandia non è mai stato forte come adesso negli ultimi tre secoli.