Anche un lieve colpo alla testa può provocare danni cerebrali di lunga durata in almeno il 45% dei pazienti. A rivelarlo è uno studio dell’Università di Cambridge che ha scoperto come quasi la metà dei pazienti presentino sintomi almeno sei mesi dopo aver subito una commozione cerebrale. Le cause comuni di lesioni cerebrali sono cadute, incidenti automobilistici, incidenti in bicicletta o lesioni durante la pratica di sport di contatto. Anche i pazienti che riportano commozioni definite “lievi”, che dunque secondo il personale medico possono gestire senza trattamento il problema, continuano a soffrire di disturbi come depressione, affaticamento e mal di testa.
Lo studio ha coinvolto 108 pazienti che avevano subito una commozione cerebrale. Dopo sei mesi, poco più della metà si era ripresa completamente. Quelli con sintomi di lunga durata mostravano cambiamenti nel modo in cui le regioni del cervello comunicano tra loro. Spesso i pazienti nelle tac non mostrano danni evidenti eppure i sintomi possono comunque persistere.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Brain, rivela che i pazienti senza danni evidenti, anche dopo sei mesi possono ancora soffrire di anomalie in una regione del cervello chiamata talamo.
Lo studio: “Scarsa concentrazione, mal di testa e…”
Il dottor Emmanuel Stamatakis, l’autore principale dello studio che ha indagato i danni al cervello, ha dichiarato al The Times: “In tutto il mondo, stiamo assistendo a un aumento dei casi di lesioni cerebrali traumatiche lievi, in particolare a causa del calo della nostra popolazione anziana e dell’aumento del numero di incidenti stradali nei paesi a basso e medio reddito. Al momento, non abbiamo un modo chiaro per stabilire quale di questi pazienti avrà una pronta guarigione e quale richiederà più tempo, e la combinazione di prognosi troppo ottimistiche e imprecise significa che alcuni pazienti rischiano di non ricevere cure adeguate”.
Utilizzando tac cerebrali che osservano le aree del cervello e come si coordinino tra loro, i medici hanno studiato 108 pazienti che avevano avuto commozioni cerebrali, confrontando i loro esami con quelli di 76 volontari sani. La ricerca ha mostrato che meno della metà, il 45% dei pazienti, mostrava ancora sintomi delle lesioni cerebrali avuti più di sei mesi prima. In particolare i disturbi erano di affaticamento, scarsa concentrazione e mal di testa. Il medico ha proseguito: “Sappiamo che esistono già farmaci che prendono di mira queste sostanze chimiche del cervello, quindi i nostri risultati offrono la speranza che, in futuro, non solo potremmo essere in grado di prevedere la prognosi di un paziente, ma potremmo anche essere in grado di offrire un trattamento mirato alla loro sintomi particolari”.