Sui danni da vaccini Covid si è espresso nelle scorse ore il ministro della Salute della Germania, Karl Lauterbach. Nelle scorse settimane, il membro dell’esecutivo tedesco aveva definito un errore la chiusura delle scuole in occasione della pandemia di Coronavirus, mentre adesso ha affermato la necessità di un “riconoscimento più rapido” dei problemi sorti in seguito all’inoculazione del preparato contro il virus SARS-CoV-2, velocizzando l’iter necessario a identificare le persone colpite, così da poterle aiutare anche sul fronte risarcimenti.



Come si legge sul quotidiano “La Verità”, Lauterbach ha rivelato di essersi impegnato a varare un piano di ricerca delle terapie necessarie per chi soffre di Long Covid e che accusano danni successivi ai vaccini:Molti pazienti si sentono abbandonati. I profitti per i produttori di vaccini sono stati esorbitanti, sarebbe in realtà un buon gesto che contribuissero al costo delle cure”.



DANNI DA VACCINI E NON SOLO: “DER SPIEGEL” FA “AMMENDA” SULLA PANDEMIA COVID

Oltre alle frasi del ministro Lauterbach sui danni da vaccini Covid, anche il settimanale tedesco di Centrosinistra “Der Spiegel” ha pubblicato un editoriale a firma del caporedattore Alexander Neubacher, nel quale si fa “ammenda”: “Ciò che mi preoccupa in retrospettiva è la facilità con cui le libertà civili sono state sospese nella nostra presunta società liberale – si legge su “La Verità” –. Ora sappiamo che molte misure pandemiche erano prive di senso, eccessive e illegali. Nessuna pagina gloriosa, nemmeno per noi media. All’epoca, molti tedeschi consideravano la Cina un ottimo esempio di come combattere efficacemente il Coronavirus. Decine di migliaia di persone hanno sostenuto iniziative come lo #ZeroCovid, chiesto alla politica tedesca di agire con una chiusura radicale dell’economia e della vita pubblica”.



In effetti, molte libertà sono state “gravemente limitate. C’erano, ricorderete, divieti di uscire, divieti di contatto, divieti di viaggiare. In Baviera, restrizioni a uscire di giorno e di notte. Ad Amburgo, le mascherine all’aperto erano obbligatorie sui percorsi da jogging. A Berlino, non era più permesso sedersi su una panchina del parco. Neubacher – che non ha fatto riferimento ai vaccini – ha chiosato asserendo che “troppo pochi si sono opposti, quando i politici hanno ordinato per la prima volta la chiusura delle scuole tre anni fa e poi l’hanno prorogata ripetutamente per mesi. Nessuna Corte costituzionale federale, nessuna Accademia nazionale delle scienze, nessun Consiglio etico”.