Gabriele D’Annunzio, l’uomo che inventò se stesso

C’è il personaggio di Gabriele D’Annunzio al centro de L’uomo che inventò se stesso, il documentario in onda questa sera, giovedì 23 giugno su Raitre. Non semplice ripercorrere le tappe di vita del noto scrittore, che nel corso della sua esistenza accumula una serie di esperienze “fuori dal comune”. Dopo il periodo degli studi, D’Annunzio si concentra subito sul lavoro giornalistico, intraprendendo una vita mondana e e frequentando salotti letterari e aristocratici.



Vive grandi amori, ma anche grandi tradimenti e ben presto si rende conto di essere il protagonista di una vita piuttosto sregolata. Gabriele D’Annunzio è considerato il più grande simbolo dell’estetismo, quel movimento letterario che ben presto abbraccia come stile di vita. Lusso, opere d’arte e vestii eleganti, disprezzo delle masse e del popolo incolto, così viene descritto D’Annunzio.



Gabriele D’Annunzio, la fuga dai debiti, la guerra e il ritiro dalla politica

Nella sua vita “in fuga” dai debiti e dai creditori, conosce l’attrice Eleonora Duse, maturando anche il pensiero di “superuomo” ovvero colui che per emergere dovrebbe allontanarsi da ogni convenzione sociale, rinascere come spirito libero in contrapposizione alle restrizioni del vivere civile e della società.

Intanto  D’annunzio inizia a scrivere opere per il teatro, in seguito diventa deputato del Regno d’Italia e partecipa attivamente alla prima guerra Mondiale, dove riporta ferite e perde la vista ad un occhio, lavorando poi al romanzo della sua convalescenza, dal titolo Il Notturno. Con l’ascesa di Mussolini, abbandona la politica e trascorre gli ultimi anni della sua esistenza sul lago di Garda. Muore nel 1938, all’età di settantacinque anni, dopo una vita, effettivamente, intensissima.

La trasgressione e le opere di Gabriele D’Annunzio

La trasgressione delle regole fu una delle caratteristiche di Gabriele D’Annunzio, all’epoca definito un personaggio “scandaloso” da una parte della piccola borghesia che in realtà provava nei suoi confronti solo infinita invidia. Definito quasi una sorta di pioniere dell’essere trasgressore delle regole, in sè veniva identificato un doppio carattere: da una parte il poeta e scrittore rappresentava il maschio medio, dall’altra divenne il principale precursore del consumismo, ossessionato dal lusso e dagli acquisti.

Anticipò e modernizzò usi, costumi e tendenze e fu al tempo stesso anche vittima di una voce infondata. Ancora oggi infatti viene giudicato per una sua presunta adesione al fascismo che però in realtà non avvenne mai. Sul piano della sua produzione letteraria, caratterizzata da svariate collaborazioni, il Vate pubblicò la sua prima opera nel 1879. L’ultima opera datata 1935 è Il libro segreto di Gabriele D’Annunzio, nota anche come Cento e cento e cento e cento pagine del Libro segreto di Gabriele d’Annunzio tentato di morire, che rappresenta una sorta di suo diario memoriale.