Danti è il fidanzato di Nina Zilli, la cantante protagonista della nuova puntata di Battiti Live 2021, la kermesse canora dell’estate italiana condotta da Elisabetta Gregoraci e Alan Palmieri in prima serata su Italia 1. La Zilli, infatti, è tra le protagoniste dell’estate 2021 con il singolo “Senorita” featuring Clementino. Un grande successo per la cantante che da diverso tempo è legata alla voce del duo pop Two Fingerz che alla fine ha confermato la storia con un post pubblicato sui social. “Siamo carini? Siamo più carini o più ubriachi?” – ha scritto in una foto il cantautore confermando così la relazione con la cantante con cui ha collaborato nel brano “Tu e d’Io”.



Un grande amore quello tra i due artisti italiani uniti sicuramente dalla passione per la musica. Daniele Lazzarin, questo il vero nome di Danti, è uno dei cantautori più bravi e richiesti del panorama musicale italiano. Classe 1982, il rapper è nato a Desio in provincia di Monza e Brianza. Giovanissimo decide di puntare tutto sulla musica così a soli 17 anni apre il suo primo studio di registrazione. La musica è sempre stata la sua vita. Autore di successo, Danti dalle pagine di Rolling Stone ha raccontato: “crescendo ho capito che esistevano vari ruoli nel songwriting e nel lavoro di studio, ma ho sempre avuto questo tipo di approccio. Non è egocentrismo, però: non mi sento del tutto autore o produttore, perché non mi piace imporre il mio format ad altri”.



Danti e Nina Zilli: l’amore nato in studio di registrazione

Parlando proprio di musica e testi delle canzoni Danti ha precisato: “preferisco aiutare gli artisti a trovarne uno che sia davvero loro. Anche per questo le canzoni a cui lavoro non si assomigliano, anche se ogni tanto riconosci la scrittura o un certo gusto nel suono. Fare singoli con lo stampino, secondo me, è il male della musica di oggi, perché spersonalizza del tutto i cantanti e i rapper che vanno a interpretarli, e quindi non hanno modo di crescere”. Tra i successi di Danti ci sono le collaborazioni con Fabio Rovazzi: “tutte quelle canzoni sono in primis una sua creatura, perché in realtà lui mette becco su ogni singola parola. Magari perdiamo sei mesi a lavorare a un brano che io, da solo, avrei scritto in un pomeriggio, ma sono il primo a esserne felice”. In particolare l’autore ha anche ricordato la prima volta che ha visto Rovazzi nel suo studio di registazione: “è arrivato da me chiedendomi di scrivere una canzone per un videoclip anziché viceversa, credo di avergli detto testualmente “Ma sei scemo?”. Adesso capita anche a me di farlo. Diciamo che è una questione generazionale, lui era già predisposto a quella modalità e io gli ho dato una mano a tradurla nella pratica”.

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