La vicenda di Daphne Caruana Galizia sarà protagonista questa sera di “Che tempo che fa”, il talk show domenicale condotto da Fabio Fazio su Rai 2 e che stavolta, grazie anche alla presenza dei tre figli della giornalista e blogger maltese assassinata quasi due anni fa il 16 ottobre 2017, tornerà assieme a Roberto Saviano a fare luce su una vicenda che ancora oggi ha molti lati oscuri. Infatti sono state proprio le scomode inchieste della Galizia sul mondo della politica dell’isola nel Mediterraneo e alcuni reportage a far sì che diventasse un obbiettivo sensibile tanto che, a seguito dell’attentato che l’ha stroncata con una bomba nella sua auto a soli 53 anni, è emerso il perverso sistema che lega malaffare, forze dell’ordine e politica a Malta dato che nel corso delle indagini è emerso come all’interno della stessa polizia vi fosse un informatore che aiutò gli assassini della giornalista a mettere in piedi l’attentato avvenuto in località Bidnija. E il focus sulla vicenda di Daphne Caruana Galizia sarà anche l’occasione per Fazio di presentare, edito per i tipi di Bompiani, quel libro che la blogger non era riuscita a completare e che la casa editrice italiana ha dato alle stampe con una prefazione dello stesso Saviano.
IL LIBRO POSTUMO DI DAPHNE CARUANA GALIZIA
Infatti nei prossimi giorni è stata annunciata la tanto attesa presentazione di “Dì la verità anche se la tua voce trema”, il libro a cui Daphne Caruana Galizia stava lavorando prima di essere barbaramente uccisa due anni fa: alla conferenza stampa parteciperà ovviamente Roberto Saviano che non solo ha scritto una breve prefazione al volume ma che per Bompiani cura la collana denominata “Bompiani Munizioni”. In programma presso il Teatro Ambra Jovinelli di Roma (martedì 15 ottobre a partire dalle 18.30), la serata intitolata non a caso “Parole come munizioni” partirà proprio dall’opera rimasta incompleta della giornalista maltese e in cui stava raccogliendo le sue principali inchieste per riflettere sul tema della libertà di stampa anche assieme ai figli della Caruana Galizia. “Ci sono corrotti ovunque si guardi, la situazione è disperata”: è stato questo l’ultimo post pubblicato da Daphne quel 16 ottobre, quasi profetico perché la donna sarebbe morta solo pochi minuti dopo e rivelatore di quanto le sue indagini siano riuscite ad arrivare fino al cuore di un sistema corrotto e che da allora ha fatto di tutto per insabbiare una vicenda che nasconde ancora tante verità scomode, a partire dalle presunte collusioni di alcuni politici locali col mondo del narcotraffico al riciclaggio di denaro sporco fino ad arrivare a intrecciare queste vicende con quelle dei “Panama Papers”.
LA FNSI RICORDA LA GIORNALISTA MALTESE
Tuttavia non ci sarà solo l’evento di presentazione di “Dì la verità anche se la tua voce trema” in programma per ricordare a due anni di distanza l’assassinio di Daphne Caruana Galizia: infatti l’ospitata nel salotto di Fabio Fazio dei tre figli della giornalista maltese è anche l’occasione per il mondo della stampa italiana di fare il punto della situazione sulle indagini (va ricordato che negli scorsi mesi sono stati arrestati i tre responsabili senza che però questi abbiano mai fatto i nomi dei mandanti) e parlare dei rapporti tra il potere e il giornalismo d’inchiesta. Nella sede della Federazione della Stampa Italiana a Roma, infatti, alle ore 11 del prossimo 15 ottobre si terrà un incontro a cui parteciperanno i giornalisti italiani Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi assieme al blogger Emanuel Delia, connazionale della Galizia. Tra i temi che verranno affrontati nel secondo anniversario della sua morte ci sarà anche quello della richiesta all’Europa di mettere sotto osservazione Malta e il suo governo dove oramai la libertà di informazione è a rischio e dove, come denunciato da molti, il silenzio di alcune autorità dopo la morte della giornalista è stato assordante. “Vogliamo conoscere i mandanti dell’omicidio e durante l’incontro presenteremo anche l’inchiesta di Fanpage.it sulla morte di Daphne, delegittimata in vita e in morte perché aveva osato sfidare il potere” hanno detto a tal proposito gli organizzatori dell’evento capitolino.