La gara del Festival di Sanremo 2022 va ormai di pari passo con quella del Fantasanremo. Molti dei cantanti in gara continuano a tentarle tutte sul palco pur di accumulare quanti più punti bonus possibili. Dopo Aka7even, anche Dargen D’Amico segue le orme dei suoi colleghi più giovani e si diletta nel conquistare quanti più bonus possibili. Fa indossare gli occhiali all’intera orchestra, poi come Aka7even regala il mazzo di fiori da lui stesso ricevuto. Un bel botto di punti per il cantante che potrebbe essere la vera rivelazione di questa edizione della kermesse canora condotta da Amadeus. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Dargen D’Amico “Dove si balla” punta ad essere una hit
Dargen D’Amico è un artista a Sanremo 2022, o venti ventidue come amabilmente lo definisce il conduttore, ‘Ama’, che scomoda artisti come i Tuxedomoon dichiarando che la sua ‘Dove si balla’ è liberamente ispirata a ‘In the manner of speaking’, uno dei capisaldi della wave psichedelica, un brano immortale per il quale pochi hanno osato la cover, ovviamente i Nouvelle Vague, una delle poche band al mondo che a volte insidia l’originale per bellezza. Quel pavido cantane è Dargen D’Amico, un artista che furbamente e con grande senso del ritmo ruffiano ha portato al Festival di Sanremo un brano che a tratti ricorda la celebre song dei Tuxedomoon, molto spesso invece il brano degli Empire of the Sun ‘Walking on a dream’. Sta di fatto che il pezzo scritto e arrangiato da J. M. L. D’Amico – E. Roberts – G. Fazio – J. M. L. D’Amico – E. Roberts – G. Fazio – A. Bonomo lo pone al terzo posto di una classifica che ha espresso un verdetto in una prima serata abbastanza deludente dal punto di vista artistico: in ogni caso vincerà chi sa essere convincente, Maneskin docet, termine di paragone che ieri sera ha dimostrato che non vale più la regola del melodico a tutti i costi, ma la genuina espressione di ciò che si è. Riuscirà a confermarsi stasera?
Dargen D’Amico, tra Synth-pop e psichedelica: il nuovo fenomeno
Dargen d’Amico è qualcosa che si pone tra il synth-pop e la psichedelia, tra il brit e il cantautorato italiano, e ciò gli è riuscito davvero bene portando una ballata dancy su un palco che sino al suo arrivo, ospiti e poco altro a parte, ha codeinizzato gli spettatori e il pubblico di casa. Il pezzo inizia con un dub in stile Top Studio: per chi ama la dance groovy dal sapore di mirror ball, la scena newyorkese in questo ambito ha dato il massimo, recentemente con Jessica 6. Manca la convinzione sino alla fine, perché alla fine un pezzo che potrebbe essere una hit dance da spaccare le discoteche alla riapertura (auguriamo accada presto e che sia un altro passo convincente verso la riconquista sociale), è uscita come una sorta ibrida di ballatona da ballare ma cantata in stile Rino Gaetano.
Cosa manca Dove si balla di Dargen D’Amico per vincere Sanremo 2022?
Non che sia un male, è che, alla fine, nel livello medio basso della prima serata è stata il ‘qualcosa più di niente’, parafrasando i CCCP, che si attendeva chi doveva comunque votare. Ballata dev’esserlo sino in fondo e ‘Dove si balla’ ad un certo punto si spegne per dare spazio alla ‘rappata’ dell’artista siciliano, glam nel suo look rosa e rosso, adatto al personaggio. Cosa è mancata a questa canzone per mantenere le aspettative? Forse l’avere creduto sino in fondo nell’ispirazione Tuxedomoon, fantasmi che si sono rivelati solo sull’ammissione dell’artista, in realtà completamente assenti nel mood di una cabarettistica canzone da Sanremo che, bisogna darne atto agli autori, vince nella ruffianità del refrain pronto ad abusare della voglia di finire la staticità da lockdown presente nelle gambe degli italiani. In ogni caso l’artista è abile e furbetto: la sua strada è spianata, vediamo chi saprà contrastare la versione dance di Max Gazzè con qualcosa di più incisivo.