Onda Alta, Dargen D’Amico porta a Sanremo 2024 un brano profondo sul tema dei migranti
Dargen D’Amico si appresta a calcare nuovamente il palco del Festival di Sanremo 2024, portando con sé il brano “Onda alta“. Questa sarà la sua seconda partecipazione in gara dopo il nono posto ottenuto nel 2022 con la canzone “Dove si balla”. Il Teatro Ariston è dunque il palcoscenico per il suo nuovo brano, scritto in collaborazione con Edwyn Roberts, Giuseppe Fazio, Salvatore Marletta e Cheope. “Onda alta” è una canzone che, stando alle anticipazioni, si presenta come una vivace produzione dance. Ma sotto la superficie frizzante si cela una profonda narrazione sulla drammatica esperienza dei migranti, dei pericoli di un viaggio in mare alla ricerca di una vita migliore o, talvolta, di una semplice possibilità di sopravvivenza.
La canzone di Dargen D’Amico può dunque portare tematiche molto importanti al Festival, oltre ad offrire uno sguardo sulla realtà dei migranti e delle guerre, senza mezzi termini. Versi come “c’è una guerra di cuscini / ma cuscini un po’ pesanti / se la guerra è dei bambini / la colpa è di tutti quanti” rendono chiara la denuncia sociale e l’impegno di Dargen D’Amico attraverso la musica,
Sanremo 2024, con la sua nuova canzone Dargen D’Amico riflette sulla vulnerabilità umana
Il cantante, in una intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni alla vigilia del Festival di Sanremo 2024 anticipa che la sua esibizione sarà “scoppiettante”, ma al contempo riflette sulla vulnerabilità umana. “E’ difficile stare fermi, le canzoni le vedo sempre come una celebrazione dei punti deboli. E il punto debole è l’umanità”.
Una delle curiosità riguardo alla sua esibizione è se Dargen D’Amico si esibirà con gli iconici occhiali da sole, che rappresentano il suo segno distintivo. In una vecchia intervista, il cantante aveva detto a tal proposito: “Non credo che sia necessario far vedere tutto. Per molti stare sui social diventa un’ossessione, sempre a controllare quanti like, quanti follower. Io porto gli occhiali perché penso sia giusto non mostrare tutto di sé e se posso evitarmi questo disturbo preferisco”.