Daria Nicolodi interpreta Elisa, l’enigmatica studentessa nello sceneggiato “Ritratto di donna velata” al centro della puntata di Techetechetè su Raiuno. La musa di Dario Argento è conosciuta per essere stata la moglie del maestro del brivido, ma anche per essere la mamma di Asia Argento. In realtà dietro il mondo visionario di “Suspiria” e “Inferno” si nasconde il suo zampino, visto che è stata non solo attrice, ma anche autrice di queste importantissime opere del genere horror. Una carriera straordinaria quella di Daria che ha recentemente festeggiato 70 anni e per farlo ha deciso di raccontarsi in una lunga intervista a Il Messaggero tra passato e presente rivelando però di non voler parlare di Dario Argento, ma anche di una sua difficoltà: “ho difficoltà a svelarmi in pubblico”. La carriera di attrice comincia prestissimo: è il 1970 quando, a soli 20 anni, debutta sul set cinematografico di “Uomini contro” di Francesco Rosi, mentre due anni dopo è nel film “Salomè” diretta da Carmelo Bene, anche se precisa: “in quel film non compaio! Purtroppo ero occupata col teatro e non ho potuto girarlo, ma mi disse: «Ti amo così tanto che metterò comunque il tuo nome nel cast». Fu un suo regalo. Carmelo Bene è stato un grandissimo amico, mai amante! Eravamo molto simili il bel pugliese e io”. Attrice di cinema, ma soprattutto teatro che non ha mai abbondato neppure quando ha siglato il fortunatissimo sodalizio artistico con l’ex marito Dario Argento. “Debutto con Il candelaio, alla Fenice di Venezia; poi ci fu l’Orlando furioso a Spoleto, nel ’69. Era un teatro deflagrante, lo portammo anche nelle piazze… Ronconi è stato il più grande regista che abbiamo avuto. Poi, nel ’71, ho fatto Alleluja brava gente con Gigi Proietti e Renato Rascel, dove cantavo, ballavo e in cui ho imparato tante lezioni” ha raccontato.
Daria Nicolodi oggi: “adoro vedere i miei migliori amici”
Una carriera straordinaria quella di Daria Nicolodi, mamma di Asia Argento, che ha condiviso il set con tutti i grandi del cinema. Tra questi anche Mario Bava con cui ha lavorato a “Shock” e “La Venere d’ille” e a cui ha scritto una lunghissima lettera di getto subito dopo la sua morte. “Per me, non vi può essere alcuna cultura cinematografica completa e veramente vasta in chi non conosca l’opera di Bava. Mi riferisco tra l’altro a quei critici che come al solito l’hanno liquidato in questi giorni sui giornali con tre battute, «modesto», «artigiano» e «pioniere»” – ha detto l’attrice che parlando del regista ha sottolineato ” è stato un indicibile insegnamento vedere questo signore sessantenne, vivace come un ragazzo, gentile come un padrino da racconti di fate che riusciva a mantenere il perfetto ordine nella troupe, con il solo fascino di questa sua gentilezza”. Poi è la volta di Federico Fellini che non la volle in un suo film per via del suo seno piccolo: “è vero. Mi chiamava «stellina d’oro». Ogni tanto ci incontravamo al bar del Grand Hotel di Roma, e parlavamo sempre di esoterismo e magia. Ero molto amica anche di Giulietta Masina. Nella loro casa di Fregene ho incontrato addirittura il mago Rol. Chissà cos’era… Un impostore non credo”. Impossibile non parlare della figlia Asia Argento coinvolta a livello mondiale nello scandalo Weinstein. In particolare fu proprio Asia Argento, ospite a Carta Bianca di Bianca Berlinguer, a citare la madre: “mia madre mi ha sempre insegnato a dare un calcio nelle palle”, un’affermazione che ha commentato così a Il Messaggero: “sono stata campionessa di nuoto e ho fatto anche judo, quindi so difendermi. Ovviamente è tutto relativo, perché un’aggressione è un’acrobazia nel nero della vita che non sei abituato ad affrontare. Però, conoscendomi, combatto”. Da circa dieci anni però la Nicolodi ha deciso di lasciare il mondo della recitazione anche se precisa: “adoro il grande schermo e il palcoscenico. Così come adoro vedere i miei migliori amici, Angelica Ippolito, Tommaso Ragno, Maurizio Donadoni. Mi piace andare ad ammirarli. Questo è il mio mondo”.