Dario Buzzolan è il marito di Luisella Costamagna, ma anche uno scrittore di successo. Il suo ultimo libro, infatti, si chiama “Perchè non sanno” ed è stato candidato tra i finalisti del Premio Strega 2022. Un grande amore quello tra la giornalista e lo scrittore che è molto supportato dalla compagna che sui social ha pubblicato le foto del romanzo “Perchè non sanno”, candidato alla vittoria del Premio Strega 2022 scrivendo “Il libro. L’autore. L’orgoglio”. Una coppia unita e felice di cui però si conosce davvero poco, visto che i due hanno sempre preferito essere riservati e discreti sul loro amore. Lo scrittore, intervistato da sulromanzo.it, ha spiegato cosa l’ha spinto a parlare della crisi economica del 2008 che ha travolto l’Europa intera soffermandosi in particolare sulla situazione della Grecia.



“La crisi economica (anzi le crisi economiche, considerato che negli ultimi 20 anni sono state in realtà ben più d’una) ha il profilo ideale per diventare a tutti gli effetti “personaggio” nelle cui spoglie si incarna la Storia che irrompe nelle vite degli individui, cambiandole per sempre” – ha detto lo scrittore precisando – “nulla più delle crisi ha inciso sulle nostre esistenze”.

Dario Buzzolan, finalista Premio Strega con il libro “Perchè non sanno”

Non solo, Dario Buzzolan nel libro “Perchè non sanno”, finalista al Premio Strega 2022, ha anche affrontato un tema importante come la fuga da una esistenza che non ci appartiene più per rivoluzionare la propria vita. “È possibile. Ma non parlerei di “fuggire”. Preferisco dirla così: una vita consapevole è da preferirsi a una vita felice. Una volta raggiunta la certezza su quello che non va nella propria esistenza, basta ripetersi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che non cambiarlo è solo vigliaccheria. A quel punto la trasformazione è già avvenuta. Il resto viene da sé” – ha detto lo scrittore che nel suo ultimo libro ha utilizzato spesso il flashback.

Una scelta non causale come ha spiegato: “viviamo sempre in una mescolanza di passato, presente (che notoriamente non esiste) e futuro: i nostri ricordi che ci assillano, accarezzano, guidano, i nostri progetti, le nostre paure, le nostre aspettative. Da sempre la letteratura lavora con il tempo e sul tempo, trasformandolo, invertendone il corso, tentando (anche disperatamente) di controllarlo ed esorcizzarlo. Non ho usato nessun metodo, mi sono limitato ad abbandonarmi al flusso sovratemporale che tutti siamo, sempre”.