Il premier Conte ha ricevuto la fiducia da Camera e Senato, ora l’obiettivo è quello di rafforzare la maggioranza: Dario Franceschini mette nel mirino europeisti e moderati di centro, tradotto Forza Italia e Udc. Intervenuto ai microfoni di Repubblica, il ministro dei Beni culturali ha spiegato che andare in Parlamento a cercare voti è stata una buona idea, i prossimi passi saranno il via libera allo scostamento, i nuovi ristori e il Recovery plan in Europa.
Da ora in poi la maggioranza è al lavoro per costruire una prospettiva politica, per rafforzare il Governo a livello numerico: «Oggi abbiamo una nuova opportunità per fare di necessità virtù. In modo trasparente e senza scambi di poltrone, alcuni hanno deciso di sostenere il governo e altri, pur non votando la fiducia, hanno detto “per ora”, mostrando interesse per un nuovo spazio politico». E Dario Franceschini non usa tanti giri di parole: il riferimento è ai moderati di Centrodestra, «dall’Udc a Forza Italia alla componente di Romani e Quagliariello».
DARIO FRANCESCHINI: “RENZI INCOMPRENSIBILE”
Dario Franceschini ha ammesso che l’apertura del Governo è destinata a tutti i moderati che stanno con grande disagio in una alleanza a guida Salvini–Meloni, così da sostenere una linea europeista e approvare una legge elettorale proporzionale. «Per Forza Italia è una occasione», ha ribadito l’esponente Pd: «In quel partito c’è una contraddizione che prima o poi esploderà. Se non la coglieranno i vertici lo faranno altri al suo interno. Credo, anzi so, che ci sono molti forzisti interessati».
Dario Franceschini ha poi bacchettato Matteo Renzi, reo di aver aperto una crisi incomprensibile: «Non ho capito su cosa ha aperto la crisi. E se non sai su cosa si è rotto, non sai su cosa ricomporre. Credo che non ci siano le condizioni per chiudere la crisi come una parente e ricominciare daccapo, con quel logoramento quotidiano dentro la maggioranza che ne ostacola l’azione». E il dem ha rimarcato che a suo avviso non ci sarebbe una sfida personale tra il leader di Iv e il premier all’origine dello strappo.