“Brucerò il Corano”. E’ bastata la minaccia di Rasmus Paludan, politico danese di estrema destra non nuovo a queste iniziative, e soprattutto il rifiuto delle autorità svedesi (per cui la libertà di espressione è sacra sopra ogni cosa) di negare il permesso di queste manifestazioni, per scatenare il caos in diverse località della Svezia meridionale a forte presenza di fedeli musulmani, secondo quanto riporta il Corriere della Sera e alcuni organi di stampa inglese. Tre giorni di disordini e caos che hanno portato al ferimento di una quindicina di poliziotti, una decina di arresti e tre contusi tra i manifestanti, colpiti dai proiettili di gomma delle forze dell’ordine.
Gli scontri più accesi sono avvenuti a Norrkopping, dove si è verificato il ferimento di diversi agenti di polizia nel tentativo da parte degli attivisti musulmani di forzare alcuni blocchi; gli agenti sono stati bersaglio di lancio di pietre e hanno risposto con gas lacrimogeni e spray al peperoncino. La scena, tra giovedì e sabato notte si è ripetuta alla periferia di Stoccolma a Malmoe dove nel quartiere di Rosengrad dove è stato dato alle fiamme un autobus e infine a Linkoping. A Norrkoping il portavoce della polizia Johnny Gustafsson ha confermato che tre manifestanti sono stati lievemente feriti da proiettili di gomma sparati dalla polizia.
Rasmus Paludan, quando bruciò il Corano avvolto nella pancetta di maiale
La minaccia di bruciare il Corano ha creato anche un vero e proprio incidente diplomatico con i paesi arabi che si sono lamentati con il governo svedese. In particolare una protesta formale è stata notificata dal ministro degli esteri iracheno all’incaricato d’affari svedese a Baghdad minacciando “gravi ripercussioni” se la Svezia continuerà a tollerare questo genere di manifestazioni a contenuto anti-islamico. Sarà certamente un problema per le relazioni diplomatiche tra i due paesi se Rasmus Paludan (che ha anche la cittadinanza svedese) continuerà nella sua opera di dura critica all’Islam, che già persegue sul suo canale Youtube, ma che pare non abbia polarizzato grande consenso nelle elezioni politiche danesi dove il suo movimento “linea dura” non è riuscito ad andare oltre il 2% dei consensi.
Paludan non è comunque nuovo a gesti di questo tipo, infatti prima del 2020 aveva già messo in atto il proposito di bruciare una copia del Corano e questo aveva scatenato violente reazioni da parte dei musulmani presenti alla manifestazione, terminata in una sassaiola indirizzata alle forze dell’ordine che ha risposto con cariche a danno dei contro-manifestanti. Nel 2019 addirittura – stando a quanto riportato all’epoca da Al Jazeera e oggi da svariate fonti internazionali inglesi e francesi – prima di bruciare il Corano lo aveva avvolto in fette di pancetta di maiale, in maggior sfregio all’Islam.