La decisione di affibbiare un anno di bando (Daspo) da Roma a Stefano Puzzer, leader dei portuali triestini, è stata data da lui stesso a Mario Giordano in “Fuori dal coro”. È stato lui a commentare il trasferimento coatto in questura dov’è stato trattenuto per 5 ore, e i modi adottati con lui dalla polizia: “Mi hanno trattato gentilmente”. Ha aggiunto: “Hanno capito che sono una brava persona”. Impossibile, del resto, pensare il contrario. Una brava persona può comunque costituire un pericolo: diventa un fattore di moltiplicazione dei contagi, per la forza attrattiva che Puzzer possiede di attirare presso di sé le folle, specialmente quelle che non intendono vaccinarsi e neppure farsi il tampone che garantisca la negatività.
L’addebito sollevato è stato perciò quello di aver convocato una manifestazione senza autorizzazione. Lui sostiene che non ha fatto nulla di simile. Se ne stava seduto in piazza, con una scrivania e sedie con i nomi di autorità con le quali avrebbe voluto paragonarsi sulle sue ragioni. La polizia, con i suoi atti coordinati dal ministero dell’Interno, ha imposto quelle dell’“ordine pubblico”.
Nel provare a commentare queste notizie è difficile sottrarsi all’emotività. Cercherò qui, prendendomi tutte le responsabilità, di prendere in considerazione tutti i fattori.
1) Parto da un dato di esperienza. Ineludibile. Ieri sono stato agli “Spedali civili” di Brescia per controlli, ma questo non c’entra. Con due professori abbiamo parlato anche di vaccini, green pass, no vax. Sono uscito con la certezza morale che occorre mettere da parte tutti i dubbi e vaccinarsi. E tutelare al massimo la società e il prossimo dal virus, impedendone la circolazione. La conoscenza vuol dire anche fidarsi, salire sulle spalle di chi non solo ha studiato, ma anche sperimentato e sta sperimentando l’azione del virus. “Qui quindici mesi fa morivano di Covid anche 150 persone al giorno. Oggi il 90 per cento dei ricoverati sono non vaccinati. E il resto, il 10 per cento colpiti anche se vaccinati, lo sono in forma blanda”.
2) Il governo con i suoi vari comitati e i virologi sparsi ha avuto, e parlo soprattutto del 2020, responsabilità nel seminare incertezza. Il fenomeno è però transnazionale, e dunque è chiaro come esista un errore generale, dovuto all’inaffidabilità oggettiva dell’Organizzazione mondiale della sanità, succube di equilibri geopolitici e ideologici, ad aver indotto paura e sfiducia. Cercare di ammansire le paure con l’oscurantismo su legittimi dubbi è stata una stupidaggine.
3) Di certo il principio di precauzione, teoricamente sempre legittimo a fronte dei rischi connessi a qualsiasi assunzione di farmaco o vaccino (ci sono ancora testimoni di casi di conseguenze efferate del siero Sebin contro la poliomielite), deve fare i conti con il principio di precauzione della collettività dal virus. Non si esce da questo dilemma teorico. Si chiama conflitto di valori. E qui vige il dovere delle legittime autorità di decidere. I singoli possono opporsi giuridicamente, e poi civilmente esercitare l’obiezione di coscienza, pagandone però le conseguenze di legge.
4) Non c’è però nulla di peggio per il bene comune di un’applicazione ad personam o discrezionale delle leggi e dei decreti, avallati dal massimo organo giurisdizionale (la Corte costituzionale). Le sanzioni presenti (e forse future) adottate contro Puzzer hanno una evidente sproporzione, sia soggettiva sia oggettiva, rispetto ai comportamenti ancora di questi giorni scanditi dalle autorità apicali di pubblica sicurezza. Soggettivamente è una persona di palese correttezza e buona fede. Ha tenuto a bada con tutte le sue forze i tipi loschi ed esaltati che manzonianamente agitavano torbidi.
5) I rave party si sono svolti confluendo in Italia dall’estero, senza inibizioni, senza accordi con l’estero per bloccarli. Perché? Perché chi si muove in dispregio di qualsiasi regola è avvolto nella bambagia, e chi ha – sbagliando, questa è la mia certezza morale! – manifestato senza resse né risse è ostentatamente prelevato e punito? Non è giusto attribuire solo ed esclusivamente alle manifestazioni dei portuali triestini la crescita dei contagi nel Friuli-Venezia Giulia. A Trieste pochi giorni prima si è tenuta la Barcolana. Altri assembramenti cospicui (ne sono testimone) ci sono stati – e meno male per il il turismo e la vita comune – in coincidenza con un ottobre meraviglioso che ha spinto le folle verso il bel mare di quelle parti.
6) Ultima osservazione. Con buone ragioni pratiche il ministro Luciana Lamorgese ha spiegato in Parlamento che non si è proceduto con le maniere forti nei cortei devastatori capeggiati da Forza Nuova e nei raduni ciclopici di droga&alcol valutando il rapporto costi/benefici. La percezione nettissima, anche tra i sostenitori di vaccino e green pass come chi scrive qui, è che nel caso del “prelevamento + Daspo” di Puzzer, il costo per tutti noi delle decisioni di pubblica sicurezza sia assai più cospicuo dei benefici.
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