QUANDO SI VOTA LE ELEZIONI REGIONALI IN LOMBARDIA? DATA E INFO

Dopo gli ultimi “rumors” tra Attilio Fontana e Letizia Moratti si è già iniziato a parlare di Elezioni Regionali Lombardia per l’anno 2023: attenzione, salvo clamorose cadute della giunta (non previste) il voto delle Regionali dovrebbe essere confermato come accorpato alle Elezioni Politiche, esattamente come avvenne all’ultima tornata del 4 marzo 2018. Per la data ufficiale bisognerà ovviamente attendere le decisioni del Viminale ma tutte le “sensazioni” raccolte portano alla quasi matematica certezza che tra marzo e aprile 2023 si assisterà al trittico politico fondamentale: Elezioni Politiche nazionali, Regionali Lombardia e Regionali Lazio.



Mentre i partiti iniziano ad affilare già le “lame” di una prossima non lontana campagna elettorale, nella Regione più colpita dalla pandemia potrebbe sorgere all’orizzonte ancora la problematica Covid per quanto riguarda la modalità di voto: il 4 marzo 2018 si voto in una giornata sola, la domenica, mentre per il possibile voto di marzo – data naturale di scadenza della Legislatura tanto per il Parlamento, quanto per le giunte Fontana e Zingaretti – si potrebbe tornare all’opzione del voto spasmato su due giorni (domenica e lunedì). A differenza dalle Amministrative, la Elezioni Regionali non prevedono il ballottaggio: vince il candidato Presidente che ottiene anche solo un voto in più degli sfidanti. I 79 Consiglieri (80 con il Presidente, ndr) vengono poi eletti con sistema elettorale particolare: proporzionale sulla base di liste provinciali concorrenti, mentre 1 seggio è riservato al miglior perdente tra i candidati alla presidenza. Per garantire la piena governabilità, la legge elettorale in Lombardia prevede premio di maggioranza al vincitore: 44 seggi (il 55% dei seggi) se il presidente ha ottenuto meno del 40% dei voti validi, oppure 48 seggi (il 60% dei seggi) se il vincitore ha ottenuto il 40% o più dei voti validi.



REBUS CENTRODESTRA ALLE REGIONALI LOMBARDIA 2023

A 6 mesi dal possibile voto delle Elezioni Regionali in Lombardia in realtà la partita è più aperta che mai, tanto del Centrodestra quanto nel Centrosinistra: la giunta uscente retta da Attilio Fontana, dopo alcune riflessioni poste all’interno della coalizione e della stessa Lega, ha confermato la ricandidatura del Governatore uscente. Eppure appena prima dei ballottaggi delle Elezioni Amministrative 2022 era stata la vice Presidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, a rendersi pubblicamente disponibile alla candidatura per le Regionali 2023 al posto di Fontana.



«Io ho semplicemente dato la mia disponibilità, anche chiarendo una situazione, alla coalizione del centrodestra. Quindi adesso aspetto di vedere quali sono le posizioni di tutta la coalizione del centrodestra», aveva spiegato poi successivamente Letizia Moratti dopo un colloquio con Matteo Salvini. Immediata la replica del Governatore Fontana che su Facebook ha sciolto le ultime riserve: «Un po’ mi hanno sorpreso le parole della Moratti, ma ad ogni modo ho detto che sono disponibile e ieri il mio partito mi ha ufficialmente incaricato di andare avanti. Quindi ribadisco che voglio portare avanti il lavoro iniziato in questi cinque anni, per cui continueremo nei prossimi cinque». Fontana ha spiegato di essere pronto da tempo per correre al secondo mandato delle Elezioni Regionali Lombardia ma di aver atteso le condizioni dagli alleati, «credo che si incontreranno a breve e risolveranno anche questo problema». Salvini ha ribadito che Fontana «è il nostro candidato» mentre il leader di Noi con l’Italia Maurizio Lupi a “Fanpage” ha lanciato un appello all’assessore del Welfare Lombardia, «Letizia Moratti si metta a disposizione del Centrodestra unito. La sua candidatura è interessante, ma se il presidente uscente sceglie di ricandidarsi – con l’appoggio della coalizione, e anche di Noi con l’Italia – è doveroso seguire la sua scia. Saranno poi gli elettori, dentro l’urna, a decidere se il suo operato è stato valido o meno».

PD-M5S-CENTROSINISTRA: CHI SARÀ IL CANDIDATO ALLE ELEZIONI REGIONALI IN LOMBARDIA?

Sul fronte Centrosinistra la partita resta però tutt’altro che “semplice” per scalzare la guida della Lombardia dopo trent’anni di Centrodestra (4 volte Formigoni, Maroni e ora Fontana): innanzitutto manca il nome del candidato, anche se diversi profili sono stati “sondati” dal Partito Democratico. Carlo Cottarelli, Beppe Sala, Emilio Del Bono, Pierfrancesco Maran sono i nomi circolati in questi mesi.

È stato il sindaco di Milano a lanciare l’ultimo avvertimento ai leader nazionali del Centrosinistra, sottolineando come «Se andiamo in vacanza e non abbiamo ancora deciso chi e’ il candidato o la candidata non va bene. Dall’altra parte c’e’ uno che e’ conosciuto, nella gestione della Lombardia hanno favorito i Comuni a loro vicini ma noi dobbiamo trovare un buon candidato o una buona candidata entro le vacanze». Fino all’ultimo resterà poi in stand-by la situazione legata all’accordo tra Pd e M5s, su cui molto peserà la scelta che verrà adottata per le Politiche: Conte andrà con Letta anche per le Regionali in Lombardia? Il partito di Di Maio come si comporterà circa un eventuale candidato da “campo largo” del Centrosinistra? E i centristi come Renzi e Calenda, dove poggeranno l’eventuale “federazione”, sull’asse Letta-M5s o sul Centrodestra moderato?