I dati sulla sicurezza dei vaccini sono un segreto militare: è quanto riferisce, ai microfoni de “Il Fatto Quotidiano”, l’avvocato Enzo Iapichino, uno dei cinque legali che hanno richiesto di accedere alle relazioni sulla sicurezza dei vaccini Pfizer-Biontech, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson, per mezzo delle due associazioni di promozione sociale “Idu” e “Dus”, che hanno anche presentato una querela alla Procura di Roma contro Aifa, Ministero della Salute, Cts e ISS, indicando varie ipotesi di reato, fra cui omissione di atti d’ufficio e falso ideologico.



Iapichino ha spiegato che lo scorso 29 novembre il team legale ha interpellato Aifa e il dg Nicola Magrini “ci ha risposto che i rapporti sulla sicurezza dei vaccini hanno natura riservata, sono di proprietà delle case farmaceutiche. Soprattutto, che Aifa non detiene la documentazione richiesta. Magrini ci ha scritto di rivolgerci a Ema, l’agenzia europea del farmaco. Abbiamo interpellato Ema e il Ministero della Salute. Ema ci ha detto di non comprendere la natura della nostra richiesta, poi che potevamo avere accesso al massimo a due relazioni per volta”.



“DATI VACCINI SEGRETO MILITARE”: LA RISPOSTA DELL’EMA

Il 9 febbraio, ha detto l’avvocato Iapichino a “Il Fatto Quotidiano”, si è palesata la svolta: senza confermare se la documentazione sia in suo possesso, Ema “ci ha opposto un diniego, indicando tre motivi. Primo: i dati sui vaccini non possono essere divulgati per non pregiudicare il processo decisionale sull’autorizzazione incondizionata. Secondo: rientrano nelle eccezioni del loro regolamento, che attengono all’ordine pubblico e al segreto militare. Terzo: l’interesse di non incidere sulla decisione finale, che riguarda appunto l’autorizzazione, prevale sull’interesse pubblico”.



Non solo: il 14 aprile, Aifa ha scritto di “non ravvisare un interesse diretto e concreto da parte delle due associazioni che possa giustificare la divulgazione degli atti scientifici. Anche se ha lasciato uno spiraglio, invitandoci a integrare la richiesta. Per questo stiamo valutando di presentare anche un ricorso al Tar del Lazio”. L’avvocato Iapichino, dopo avere precisato di non essere no vax, ha concluso dicendo che “manca la trasparenza da parte delle istituzioni. Se parliamo dei dati sulla sicurezza dei vaccini, a questo punto presumiamo che non ne siano in possesso. Se parliamo degli studi scientifici, presumiamo che li abbiano. Allora perché non li mettono a disposizione?”.