Il datore di lavoro dovrà pagare gli occhiali o le lenti a contatto per i dipendenti che manifesteranno problemi alla vista dopo una giornata davanti allo schermo di un computer. È quanto ha stabilito la Corte di giustizia dell’Unione Europea con una sentenza emanata il 22 dicembre scorso. Come ha argomentato la Corte Ue, infatti, ai sensi della direttiva che regola le disposizioni minime in materia di sicurezza e salute nel lavoro con videoterminali, il datore di lavoro è tenuto a “fornire agli interessati uno speciale dispositivo correttivo” oppure il “rimborso delle spese” che il lavoratore ha dovuto sostenere per acquistarli.



La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha inoltre specificato che la dicitura “dispositivo correttivo speciale” in questo contesto può comprendere gli occhiali oppure le lenti a contatto. Ma c’è di più, perché il dipendente non dovrà dimostrare che eventuali problemi alla vista siano effettivamente correlati al tempo trascorso per motivi di lavoro davanti allo schermo di un computer. Il datore di lavoro sarà ugualmente tenuto a sostenere il costo della spesa oppure a rimborsarla.



Occhiali e lenti a contatto per chi lavora al pc, quando il datore di lavoro deve rimborsarli: il caso

Questa decisione della Corte di giustizia dell’Unione Europea, che sentenzia l’obbligo del datore di lavoro di pagare gli occhiali o le lenti a contatto per i propri dipendenti, è arrivata in conclusione al ricordo presentato da un cittadino della Romania. Questa persona aveva manifestato “significativi problemi alla vista” a causa del continuo contatto visivo con il computer, e per questo motivo ha deciso di citare in giudizio l’Ispettorato generale per l’immigrazione del dipartimento di Cluj, di cui è dipendente. Nello specifico, l’uomo ha affermato che i problemi alla vista avevano origine a causa del lavoro con gli schermi, della mancanza di luce naturale e del sovraccarico neuropsichico. L’uomo ha dovuto pagare di tasca propria gli occhiali prescritti dal medico, in quanto il Sistema nazionale romeno non copriva il rimborso e l’Ispettorato generale ha rifiutato di sostenere la spesa.



Il dipendente ha dunque deciso di citarli in giudizio, presentando ricorso al Tribunale Distrettuale di Cluj. Tribunale che però ha respinto la domanda, menzionando un decreto governativo che non prevedeva il rimborso della spesa per i dispositivi correttivi speciali, come occhiali e lenti a contatto. L’uomo allora si è rivolto all’Alta Corte di Cluj, chiedendo un nuovo esame del caso, giungendo infine alla sentenza a suo favore espressa dalla Corte di giustizia Ue.