Roberta Bruzzone, criminologa, ai microfoni della trasmissione di Rai Due “Ore 14”, ha commentato la vicenda del rapimento del piccolo David, strappato dalle braccia della madre dal padre, con la complicità di altri individui. Secondo l’esperta, “realisticamente ha già passato il confine. Ci sono due paesi che si contenderanno questo soggetto e mi aspetto rapidamente un mandato di cattura internazionale. Il fatto che abbia lasciato il furgone usato per il sequestro, significa che l’obiettivo era quello di allontanarsi rapidamente verso il confine, approfittando delle tempistiche della segnalazione. Il padre ha avuto tre o quattro ore di vantaggio”.
Bruzzone, poi, ha aggiunto: “Non credo che l’obiettivo dell’uomo sia quello di sottrarre il minore per fargli del male o ucciderlo. Semplicemente, credo voglia riunire intorno alla figura paterna tutto il contesto familiare. Vuole così punire la madre, che ha osato sottrarsi a lui in questa storia. Quest’uomo quel bambino lo deve riportare a casa sano e salvo, perché deve rispondere agli interrogativi della sua famiglia. Sono tranquilla del fatto che il bambino non corra rischi sotto questo punto di vista”.
DAVID, BIMBO RAPITO A PADOVA DAL PADRE: RITROVATO IL FURGONE USATO PER SEQUESTRARLO
La vicenda del piccolo David Hristache, il bimbo rapito a Padova nella giornata di ieri e strappato dalla braccia della madre da parte del papà insieme ad altri uomini, è stata raccontata a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. Come ricostruito dall’inviata, Maria Grazia Sarrocco, in occasione del rapimento davanti alla mamma si è presentato un gruppo di quattro persone, fra cui il suo ex compagno: hanno preso il bambino e l’hanno messo a bordo di quel furgone, allontanandosi.
Tutto sarebbe stato pianificato in ogni minimo dettaglio; infatti, secondo quanto dichiarato dalla mamma, una donna la seguiva e faceva da palo da diversi giorni (nel frattempo è stata identificata dalle forze dell’ordine). Soltanto intorno alle 17 di ieri è stato individuato il furgone nero in prossimità di Venezia, quindi al confine con la Slovenia. Non è escluso che l’uomo con il minore stia andando verso la Romania, nonostante su di lui penda un decreto di avvicinamento.
BIMBO RAPITO A PADOVA: IL PADRE L’AVEVA GIÀ SEQUESTRATO UNA VOLTA
Peraltro, come raccontato dalla giornalista, il padre del bimbo l’aveva rapito già una volta in passato e l’aveva tenuto con sé per un periodo di tempo pari a otto o nove mesi, senza restituirlo alla sua ex compagna. In quella circostanza, l’uomo minacciò anche di farlo cadere da un ponte per ucciderlo.
Adesso, a distanza di anni, dopo avere fatto passare del tempo, il papà di David avrebbe pianificato ogni cosa, facendosi forse aiutare da altri parenti per mettere in atto il suo folle piano di sequestro del minore. Chiaramente, in questo momento, la mamma del piccolo è disperata e vuole sapere cosa sia accaduto a suo figlio. Il cugino della donna ha raccontato ai microfoni del Tg regionale di Rai 3 che “nei giorni precedenti al rapimento avevamo visto che c’era una persona che girava intorno a casa, faceva appostamenti. Era una donna, ci eravamo insospettiti. Stava studiandoci per capire come sottrarci il bambino”.